Mentre il popolo delle diecimila facce, così ribattezzato dopo l’imponente manifestazione civica del 6 Marzo a Sciacca, attende fiducioso che il Presidente della Regione siciliana chiarisca i dettagli del percorso finalizzato alla ripartenza dei complessi termali di Sciacca e Acireale, con il ricorso ai 90 milioni di euro da reperire nel Fondo Sviluppo e Coesione in procinto di essere assegnato alla Sicilia, c’è un altro e diverso aspetto della questione termale di Sciacca, sconosciuto ai più, che merita una rinnovata attenzione e riflessione.

Ci riferiamo a quelle Terme di Sciacca che sono rimaste in funzione presso “Sciaccamare Mangia’s by Aeroviaggi S.p.A”.

Il complesso di Sciaccamare così viene descritto sulla pagina facebook del gruppo alberghiero Mangia’s:
“Situato sulla splendida costa sud-occidentale della Sicilia, il meraviglioso parco di Sciaccamare è un susseguirsi di arenili di sabbia dorata, bagnati da un mare cristallino, immerso nel verde di ulivi secolari, pini, alte palme e bouganville. Composto da 4 strutture – 2 Resort e 2 Club –, un centro termale con Spa e un grande centro sportivo, Sciaccamare è la meta perfetta per una vacanza nel cuore della natura. Con la sua spiaggia privata di sabbia bianchissima, attrezzata con lettini e ombrelloni accuratamente distanziati e raggiungibile a piedi percorrendo un breve sentiero o con il trenino navetta, Sciaccamare è il luogo perfetto per coloro che amano concedersi una vacanza al mare all’insegna del comfort e del relax. A disposizione degli ospiti anche 2 Centri termali e una SPA, per una esperienza unica di benessere”.

Ci siamo già occupati delle Terme di Sciaccamare con un nostro articolo del 1° novembre 2023, e ritorniamo oggi sull’argomento alla luce della recente riapertura stagionale avvenuta lo scorso 12 aprile dell’hotel Club Lipari, con il suo annesso reparto termale.

È bene ricordare come le quattro strutture alberghiere di Sciaccamare furono realizzate oltre quarant’anni addietro dalla SITAS, società a capitale misto pubblico-privato, nell’ambito di quel progetto che voleva fare di Sciacca il più importante sito termale del Mediterraneo, con 11 alberghi termali nella zona di Sovareto. Ne furono invece realizzati soltanto quattro, prima che la SITAS finisse per essere dichiarata fallita. Ciascuno di questi quattro alberghi era dotato di autonomo e funzionale reparto termale, alimentato dalle celebri acque sulfuree di Sciacca, provenienti da un pozzo appositamente scavato in contrada Carabollace. Le quattro strutture vennero acquisite, nella procedura fallimentare, dal gruppo alberghiero AEROVIAGGI della famiglia Mangia, che da allora li ha sempre gestiti mantenendo in funzione il termalismo sanitario, riservato ai clienti che soggiornano negli alberghi.

Il termalismo tuttavia non ha mai costituito una componente essenziale nel business imprenditoriale del gruppo Mangia, complice anche la prevalenza di una clientela turistica prevalentemente francese che è tradizionalmente poco attratta dalle cure termali: così le terme sono rimaste sempre abbastanza marginali nel business turistico di Sciaccamare, poco pubblicizzate anche dopo la chiusura nel 2015 del complesso termale cittadino di proprietà regionale.

Nel panorama turistico nazionale ed internazionale la nome-brand delle Terme di Sciacca si è così andato sempre più affievolendo negli ultimi nove anni, fin quasi ad essere dimenticato, nonostante a Sciaccamare le cure termali con le nostre acque sulfuree fosse sempre possibile farle. Ma lo sapevano soltanto i clienti degli alberghi, e senza il supporto di un significativo investimento pubblicitario a favore della componente termale.

È indicativo in questo senso il fatto che, se si va a consultare su internet la scheda di presentazione di Aeroviaggi S.p.A. oppure del brand MANGIA’S (frutto del rebranding totale che la società ha subito nel 2021) non si trova alcun riferimento al termalismo ma l’azienda viene presentata come come “uno dei primi proprietari e operatori alberghieri operante nel settore turistico”.

Alla fine della stagione 2023 un’intervista rilasciata dal presidente di Aeroviaggi, Marcello Mangia, Presidente e Ceo di Aeroviaggi, ha fatto invece intravedere una modifica di strategia imprenditoriale: Marcello Mangia aveva infatti annunciato l’apertura dei reparti cure termali di Sciaccamare al territorio, e quindi anche agli utenti esterni che non soggiornano negli alberghi, e con la copertura del Servizio Sanitario Nazionale.

A ciò il patron di Aeroviaggi aveva aggiunto l’impegno che anche nel periodo invernale uno dei quattro reparti cure sarebbe rimasto aperto al territorio.

Quello che è realmente avvenuto, almeno finora, è stato invece diverso da quanto preannunciato.

Nel periodo invernale nessun reparto cure termali è rimasto in funzione e alla riapertura stagionale dello scorso 12 aprile è stato aperto solo il reparto cure dell’hotel Club Lipari.

Nella carta dei servizi di Fintur, la società del gruppo Aeroviaggi che gestisce la componente termalistica, si legge invece che tutte quattro le struttura alberghiere erogano le prestazioni terapeutiche termali: fangoterapia, balneoterapia, inalazioni.

Abbiamo avuto modo nei giorni scorsi di visitare il reparto cure dell’Hotel Club Alicudi e di farne anche alcune foto, grazie alla squisita accoglienza e disponibilità da parte del direttore Calogero Napoli e del personale direttamente impegnato in questo reparto, che lo gestisce con apprezzabile cura ed efficienza.

Nessuno dei centri termali dei 4 alberghi è stato fatto oggetto di una manutenzione straordinaria e di sostanziali rinnovamenti, ragion per cui le buone condizioni del loro stato costituisce dopo oltre quarant’anni una evidente conferma della scrupolosa manutenzione ordinaria che è stata loro riservata in questi quarant’anni.
 
Le prime indicazioni provenienti dai numeri degli utenti esterni sono molto incoraggianti, perché nel giro di queste prime settimane gli accessi sono stati numerosi, anche nella fascia pediatrica, e man mano che la voce va diffondendosi questo afflusso dall’esterno non potrà che aumentare in modo esponenziale.
 
Purtroppo, nei mesi di luglio e agosto le cure termali saranno precluse, perché l’autorizzazione annuale all’Assessorato regionale alla Sanità anche quest’anno è stata richiesta con esclusione dei due mesi prettamente estivi, riteniamo in considerazione della prevalente vocazione al turismo balneare del complesso Sciaccamare.
 
Si diceva all’inizio di come la questione termale legata a Sciaccamare meriti una particolare riflessione.

È da ritenersi che se la proprietà avesse dato un più forte impulso alla risorsa termale, anche in funzione della possibile destagionalizzazione dei flussi turistici, il danno che la città di Sciacca è stata costretta a subire a causa della chiusura per nove anni del complesso termale di proprietà regionale avrebbe potuto essere meglio ammortizzato.
 
Nessuno può certamente entrare nelle dinamiche e nelle scelte imprenditoriali della famiglia Mangia, tra l’altro contrassegnate da fatturati di tutto rilievo e di sicuro successo, ma è comunque legittimo osservare che la disponibilità della risorsa termale da parte dell’imprenditoria privata proprietaria di Sciaccamare avrebbe meritato maggiori attenzioni, anche da parte delle diverse amministrazioni comunali susseguitesi dal 2015, che avrebbero potuto cercare di stabilire un sistema di relazioni con il gruppo Mangia che favorisse la realizzazione di strategie maggiormente orientate verso l’utilizzazione delle nostre acque termali sulfuree, nel comune interesse della città di Sciacca e del suo territorio, del brand “Terme di Sciacca” e dello stesso gruppo imprenditoriale Aeroviaggi.
 
Sarebbe auspicabile che l’attuale e favorevolissimo trend nazionale ed europeo del turismo termale, soprattutto in ambito wellness, spinga finalmente il gruppo Mangia’s/Aeroviaggi ad una importante modifica della sua strategia di business, con una significativa espansione della componente termalistica, non solo sanitaria ma anche dell’aspetto wellness, con una forte valorizzazione della destagionalizzazione dei flussi turistici nei mesi invernali e con significativi investimenti nel rinnovamento e ammodernamento dei quattro reparti di cure termali.
 
Per il rilancio di Sciacca come “città termale” sarebbe questo un primo tassello di fondamentale e strategica importanza, a cui aggiungere nel tempo ulteriori tasselli con l’auspicata riapertura e la moderna valorizzazione delle strutture termali di proprietà regionale, affidate alla gestione privata: il Grand Hotel delle Terme, lo stabilimento di Via Agatocle, le grotte vaporose del Monte Kronio, gli alberghi sul Monte Kronio, il parco termale con le piscine sulfuree.

Gli oltre 100 alberghi termali di Abano Terme, aperti 12 mesi su 12, stanno lì a indicarci la strada…

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