Seduta consiliare pirotecnica ieri sera al consiglio comunale di Sciacca, con fuochi d’artificio costituiti dal dibattito sulla problematica della crisi idrica e “maschiata finale” nel secondo intervento da parte del sindaco Fabio Termine.
Fabio 1 e Fabio 2, ha commentato il consigliere Calogero Bono riferendosi alla profonda modifica dell’atteggiamento del sindaco tra il primo intervento di apertura della discussione e il secondo, di replica alle argomentazioni dei consiglieri comunali di opposizione e del gruppo misto.
Ma andiamo con ordine.
Il consiglio comunale si svolge con l’assenza dei tre consiglieri comunali del Partito Democratico, che rende anche visivamente ancor più risicata la componente che appoggia la giunta in carica. Mancano anche altri consiglieri sul fronte opposto, ma l’assenza dell’intero gruppo consiliare del Partito Democratico presta il fianco ad una lettura politica.
Un altro aspetto che colpisce attiene quel che riguarda il modo più o meno “decoroso” di stare in aula. Nel tavolo loro riservato sindaco e assessori vanno e vengono, tranne Mannino, l’unico che rimane sempre al suo posto. C’è anche chi sta pochissimo in aula, fa un’apparizione e poi va via, avrà sicuramente qualcos’altro da fare… Tutti sembrano sempre molto impegnati con i propri telefonini, a discapito dell’attenzione cortese nei confronti dei consiglieri che stanno parlando.
Non è proprio un bel vedere, così come quel lasciare il proprio posto per andarsi a sedere lì dove stanno i consiglieri comunali.
Dopo le comunicazioni iniziali e l’approvazione verbale seduta precedente, si arriva al punto all’ordine del giorno più atteso, la “problematica della crisi idrica”. La discussione durerà 3 ore e sarà ricca di spunti e anche di contenuti, la cui sintesi non può essere sicuramente del tutto esaustiva.
L’intervento in apertura di Fabio Termine riserva una prima sorpresa: il sindaco parla per oltre 40 minuti e sembra fare una sorta di inversione ad U rispetto a quella che era apparso il suo precedente atteggiamento sulla questione.
Il tono con cui parla è grave, tipico dei momenti difficili.
Quanto accaduto nel fine settimana e senza che ci fosse alcun guasto (mancata erogazione in centro storico e turno saltato a mercoledì, turni dilatati in altre zone della città anche oltre i 7 giorni, mentre l’impegno iniziale di AICA era quello di una turnazione ogni 3 giorni, il numero di cellulare pubblico di AICA spento, ecc. ecc.) ha convinto il sindaco che la gestione che AICA sta facendo di questa crisi idrica è totalmente inadeguata. In AICA c’è una totale disorganizzazione e approssimazione, manca del tutto la comunicazione, manca una gestione dell’emergenza e non si può pretendere di gestire una crisi idrica come quella attuale con una gestione ordinaria. Il Comune ha dovuto provvedere a mettere in funzione un’autobotte che AICA non riusciva ad utilizzare. Quello che si dice e si concorda con AICA poi non viene rispettato. I vertici tecnici e manageriali di AICA stanno semplicemente addossando sulle spalle dei sindaci tutte le problematiche con relative conseguenze dell’attuale critica situazione.
Insomma, per Fabio Termine si è aperta una fase nuova che impone atteggiamenti e comportamenti nuovi. Il sindaco indica e propone i seguenti:
- il Comune provvederà direttamente alla riparazione delle perdite idriche, ribaltandone poi i costi su AICA in termini di compensazione
- i pozzi aggiuntivi 3 e 4 di Grattavoli, che dovrebbero entrare in funzione entro metà agosto, dovranno servire innanzitutto a normalizzare la situazione della turnazione nella distribuzione dell’acqua su Sciacca, senza che le decisioni dei vertici di AICA possano pregiudicare la nostra città
- anche gli 8 comuni che gestiscono autonomamente le proprie reti ma che fanno comunque parte dell’ambito agrigentino devono contribuire con la propria acqua alla gestione della crisi, in termini di solidarietà.
Quando il sindaco finisce il suo intervento c’è, immediato, un commento del presidente Ignazio Messina che fa da preludio a un’argomentazione forte dei successivi interventi: Lei, signor sindaco, sta portando in quest’aula delle buone intenzioni, ma non delle soluzioni. E’ una prima scintilla per quel fuoco che divamperà più tardi.
Nel dibattito che segue le dichiarazioni del sindaco prendono la parola, nell’ordine, i consiglieri dell’opposizione/gruppo misto Bruccoleri, Blò, Bono, Bellanca, La Barbera, Cognata, Venezia e Bivona, mentre per la coalizione che sostiene la giunta interverranno Campione e Leonte.
Le osservazioni in gran parte critiche che dai banchi dell’opposizione partono verso il sindaco e la giunta si possono così riassumere:
- il sindaco ha cambiato idea solo adesso, sulla spinta della crescente protesta e malcontento popolare, mentre avrebbe dovuto mostrare i muscoli assumendo iniziative e atteggiamenti forti ben prima. Per quattro mesi si è appiattito sulle posizioni di AICA. La lettera intimativa inviata ad AICA il giorno prima e la dichiarazione appena fatta in consiglio comunale appaiono tardive, la situazione oggi è disperata e tentare di affrontare l’emergenza estiva a fine luglio appare financo velleitario
- 2/3 (73 litri al secondo) dell’acqua estratta dai pozzi 1 e 2 di Grattavoli vanno fuori Sciacca
- le proposte del sindaco sono difficilmente realizzabili perché mancano gli strumenti per concretizzarle: come si farà a far sì che la “stragrande maggioranza” dell’acqua dei pozzi 3 e 4 di Grattavoli arrivi davvero a Sciacca?
- il sindaco andrà in Procura della Repubblica con i consiglieri Bruccoleri e Blò per firmare l’esposto contro AICA?
- il sindaco oggi prende posizione contro AICA, ma AICA è un ente strumentale, il 10% di AICA è il Comune di Sciacca, AICA sono i 43 comuni che ne fanno parte e che non riescono a gestirla
- il sindaco lasci le deleghe del Carnevale e degli Spettacoli e si dedichi alle cose serie e importanti
- chi sta controllando l’effettiva erogazione di acqua che viene destinata a Sciacca?
- occorrono “atti di indirizzo” agli uffici comunali, che ancora non ci sono, per rendere effettiva la dichiarata volontà di provvedere autonomamente come Comune alla riparazione delle perdite idriche (7 solo alla Foggia)
- il sindaco nel corso del tempo non ha mostrato alcun interesse a gestire con autorevolezza la crisi, nonostante l’opposizione si fosse dichiarata disponibile a sostenerlo in ogni modo nella battaglia contro la cattiva gestione di AICA: arrivati al 30 luglio cosa vuol gestire?
- il Comune di Sciacca da ben due anni non nomina il proprio rappresentante per il cosiddetto “controllo analogo” previsto dall’art. 48 dello statuto di AICA, in sostanza un controllo mirato sulla gestione da parte di AICA che dovrebbero esercitare i comuni più grossi (Agrigento, Sciacca, Licata e Canicattì)
- occorrerebbe una cabina di regia per seguire la crisi giorno per giorno e un dipendente comunale che stia a Grattavoli dalla mattina alla sera per controllare le dinamiche di distribuzione
Sull’altro fronte Daniela Campione dà voce in modo soft a quanto in verità pensano in molti: Sciacca ha tutto da perdere all’interno di questa provincia, che ci sta distruggendo. Sarebbe il caso di cominciare a guardare ad ovest (Trapani).
Chi veste invece con forza i panni dell’avvocato difensore del sindaco è il consigliere/assessore Fabio Leonte: si dichiara deluso dal dibattito, nel quale ha visto un “tutti contro il sindaco”. L’avversario non dovrebbe essere il sindaco ma piuttosto AICA, che è governata dal centro-destra. La situazione è grave, anzi gravissima e andrebbe affrontata tutti uniti, come si sta facendo con le Terme e con l’Ospedale. L’opposizione ha trasformato in un atto di accusa contro il primo cittadino il suo tentativo di dare una risposta ai cittadini. Sono i politici parlamentari di riferimento di quell’altra parte della provincia che decidono dove deve andare a finire l’acqua, il sindaco ha cercato di mantenere buoni rapporti con il management di AICA, fin quando lo ha ritenuto opportuno.
A questo punto si poteva pensare che il confronto fosse finito e che il sindaco nell’intervento conclusivo avrebbe preso spunto anche dagli interventi dell’opposizione in aula per indicare con una maggiore definizione le iniziative e relativa organizzazione con cui il Comune affronterà il mese di agosto.
Invece no.
Qualcosa o più di qualcosa ha profondamente irritato Fabio Termine, che appare molto teso e attribuisce al suo secondo intervento un profilo molto diverso dal primo, un profilo squisitamente politico perché ha visto negli interventi in aula dell’opposizione un obiettivo squisitamente politico, quello di delegittimarlo di fronte all’opinione pubblica su una tematica ad altissima tensione sociale.
Il Fabio Termine 2 cambia anche il tono della voce, si rivolge direttamente a singoli consiglieri dell’opposizione accusandoli di far parte e di essere espressione di quella componente politica (il centro – destra) che governa AICA e che quindi è responsabile di quanto sta accadendo. Accusa il centro-destra di aver lottizzato il cda di AICA e quindi di aver nominato quegli amministratori che “non sono in grado di amministrare neanche a casa loro” come aveva dichiarato pochi minuti prima il consigliere Bivona.
Quando finisce il suo “J’accuse” c’è anche il tempo di una scaramuccia verbale con Ignazio Messina, che ha nuovamente commentato l’intervento del sindaco, e che viene contestato da Termine/Leonte per non rivestire i dovuti panni dell’imparzialità.
Intervengono nuovamente Bono, Bellanca, Bivona, Bruccoleri e Clelia Catanzaro (per fatto personale). Per Bono “quella del sindaco è stata una maniera indegna di fare politica, perché l’ha messa volutamente sul piano del litigio”. Per Bivona “è necessario un sindaco che affronti i problemi, non un sindaco che alzi la voce”.
Ma vogliamo concludere con una frase del consigliere Bellanca, nella quale al di là delle polemiche potrebbero riconciliarsi le migliori intenzioni sia dell’opposizione che dell’amministrazione: “Per tutto ciò che serve a tutelare le ragioni di Sciacca sulla crisi idrica, noi ci siamo”.
Questa la registrazione in streaming dell’intera seduta, compreso il preludio del Question Time per le risposte alle interrogazioni dei consiglieri comunali: