Come preannunciato, stamattina i due consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ hanno depositato alla Procura della Repubblica di Sciacca un esposto tendente a far eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione alla gestione idrica nell’ambito agrigentino da parte di AICA.

Il sindaco di Sciacca, invitato dai due consiglieri comunali a sottoscrivere l’atto, ha ritenuto di non farlo.

Domattina il deposito dell’esposto contro AICA per interruzione di pubblico servizio

DiREDAZIONE

 AGO 5, 2024

 I consiglieri comunali del gruppo misto, Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, preavvisano oggi con un comunicato stampa che domattina si recheranno in Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca, dopo essere stati in Municipio per verificare là disponibilità del sindaco a sottoscrivere l’atto insieme a loro, per depositare un esposto contro AICA (Azienda Idrica Comuni Agrigentini) per interruzione di pubblico servizio. 

Di tale loro iniziativa i due consiglieri comunali hanno reso già pubblico il contenuto della parte introduttiva: 

“Il presente atto ha la finalità di porre all’attenzione di questa  Eccellentissima  Procura della Repubblica accadimenti inerenti alla gestione del servizio idrico da parte di Aica(Azienda Idrica Comuni Agrigentini), che al netto della siccità che ha colpito la nostra regione e il nostro territorio sta causando una situazione di emergenza idrica insostenibile, con continui interruzioni di pubblico servizio, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. I sottoscritti segnalano la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione della vicenda descritta per la presenza di condotte che riteniamo contrarie alla legge. Gli stessi sottolineano che l’acqua, come bene essenziale per la vita e il benessere umano, è stata definita “un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale”; in altri termini, per espressa disposizione della Direttiva (UE) 2020/2184, il bene idrico non può mai essere equiparato a un mero prodotto commerciale e la sua improvvisa quanto ingiustificata interruzione configura gli estremi del reato di cui all’articolo 340 del codice penale, interruzione di pubblico servizio. Nonostante la ben nota carenza idrica causata dalla siccità, a Sciacca e nella nostra provincia si registra una dispersione idrica superiore al 70% – Questa situazione già critica di per sé, è ulteriormente aggravata dall’incompetenza e dalla negligenza di Aica (Azienda Idrica Comuni Agrigentini). Intere zone della città rimangono senza acqua per giorni, alcune per settimane, causando enormi disagi alla popolazione. Il controllo e l’adduzione dell’acqua sembrano essere lasciati al caso, con continue e ripetute manovre che peggiorano ulteriormente la situazione. L’acqua, bene primario e indispensabile, non viene garantita come dovrebbe. La gestione amministrativa di Aica è caratterizzata da una mancanza di programmazione e da una gestione personalistica che porta a situazioni di favoritismo nella distribuzione dell’acqua. Le chiusure programmate, indicate nei bollettini settimanali, non vengono rispettate e senza che venga data nessuna giustificazione o motivazione del salto della turnazione, lasciando centinaia di famiglie senza acqua per giorni. Le autobotti per il rifornimento arrivano solo dopo numerose sollecitazioni, senza alcuna logica o organizzazione”.