La rassegna “Libri sotto le stelle” ci ha offerto ieri sera la possibilità di diventare  spettatori privilegiati di un momento importantissimo in quella che è stata la storia della nostra città, nella vita e nella morte di un nostro concittadino di enorme grandezza civica e politica. 

Accursio Miraglia. 

Ospite della rassegna è stato infatti Salvatore Maira, professore universitario, sceneggiatore e regista, scrittore, che alla storia di Accursio Miraglia e al suo omicidio ha dedicato un libro, Topografia di un delitto, che è il frutto di anni e anni di ricerche e di consultazione di documenti, con l’aiuto fondamentale della Fondazione Miraglia diretta dal figlio Nico.

Con lui hanno dialogato il Procuratore della Repubblica di Gela, Salvatore Vella, e Franco Raso (creatore della rassegna insieme alla moglie Antonella Palazzotto, libraia della Mondadori Bookstore di Sciacca).

Una domanda che Franco Raso ha fatto al prof. Maira ha riguardato proprio cosa sia stato ad attirare l’attenzione dello scrittore sull’omicidio di Accursio Miraglia. La risposta ha perfettamente fatto sintesi della grandezza di Miraglia: in quegli anni di storia della Sicilia appena liberata dalla dittatura nazifascista ben 35 sindacalisti vennero vennero uccisi, ma lo spessore politico di un imprenditore come Miraglia, che da sindacalista difende i più deboli, fonda la Camera del Lavoro, è il presidente dell’ospedale e del teatro Rossi, può diventare sindaco di Sciacca perché amato dal popolo, attribuisce alla sua storia e alla sua uccisione un profondo significato storico e sociale.

personaggio pubblico delitto annunciato: se ne parla nelle sedi dei partiti, nelle piazze, ne parla anche la vittima designata, forse si spera ancora di scongiurarlo.

Il libro di Salvatore Maira ci porta dentro la vita e la morte di Accursio Miraglia, segretario della Camera del lavoro di Sciacca dal 1944, per anni a fianco delle organizzazioni contadine nella lotta per l’applicazione della legge sulla riforma agraria, ucciso la sera del 4 gennaio 1947 mentre torna a casa dalla moglie e dai figli. 

Il libro diventa anche occasione di una ricognizione su luoghi e persone che ruotano intorno alle cooperative e alla battaglia per i latifondi. Ne nasce un affresco della Sicilia del dopoguerra in cui si muovono ex fascisti, monarchici, grandi proprietari terrieri, servizi segreti inglesi e americani: attori diversi accomunati dall’obiettivo di porre fine con ogni mezzo alle rivendicazioni contadine e di impedire che i partiti di sinistra prendano piede sull’isola.

Una lunga scia di morti e di insabbiamenti che culminerà nell’eccidio di Portella della Ginestra.

Uno scenario, un contesto che gli interventi del Procuratore Vella contribuiscono ad arricchire ed illuminare. 

Un commissario di polizia e un capitano dei carabinieri, con sapienza investigativa, lottano contro una muraglia di connivenze che protegge gli autori del delitto. La loro è un’indagine disperata e febbrile, quasi ossessiva, che trae forza da un profondo sentimento etico: dare giustizia a un uomo che consapevolmente ha sacrificato la vita per gli ultimi. Un’inchiesta che è anche una corsa contro il tempo, tra confessioni, ritrattazioni e colpi di scena, dove i fatti e le persone non sono mai come sembrano, immersi come sono in una sorta di allucinazione collettiva: una narrazione in presa diretta cadenzata dal ritmo serrato degli interrogatori.

Le indagini di polizia e carabinieri sono particolarmente accurate, ma vengono puntualmente stroncate da forze avverse che alla fine riescono a capovolgere il tutto, mettendo sotto accusa gli stessi inquirenti che erano arrivati quanto meno alla verità del fatto delittuoso.

ServireSciacca ha ripreso in diretta streaming l’intero evento e i lettori che vogliono vederlo possono anche farlo tramite il seguente link:

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