La vicenda dell’UOC (unità operativa complessa) di Ortopedia e Traumatologia di Sciacca, di cui è primario il dr. Giuseppe Tulumello, si tinge ormai di giallo.

Come noto, l’unita’ ospedaliera ha chiuso i battenti all’inizio di luglio, e al momento ne sopravvive soltanto un ambulatorio, aperto una mattina e un pomeriggio a settimana, affidato ad un medico prelevato dai servizi territoriali, il dr. Enzo Di Bella. 

La vicenda assume di giorno in giorno aspetti sempre più complessi e misteriosi, intrecciandosi con false promesse che si rivelano bugie, quasi fosse la trama costruita da un grande scrittore di libri gialli. 

Abbiamo allora cercato di scoprire qualche muovo elemento e di ricostruire questa trama, con riferimento alla quale c’è anche chi intravede gli estremi di una cessazione di pubblico servizio, e questa nostra ricostruzione la mettiamo a disposizione dei lettori. 

All’inizio di tutto ci sta il fatto che l’UOC di Ortopedia-Traumatologia di Sciacca rimane del tutto priva di propri medici allorché i suoi due ortopedici superstiti, il primario dr. Tulumello e lo specialista dr. Giuffrida, vengono di fatto trasferiti dal commissario straordinario ASP dr. Zappia presso l’Ospedale di Agrigento, nella parte finale dell’anno 2023.

I soliti bene informati dicono che Tulumello, pur essendo di ruolo come primario a Sciacca, vuole fortemente vuole lavorare ad Agrigento e che avrebbe prospettato l’ipotesi di proprie dimissioni qualora lo riportassero a Sciacca. Questo ovviamente è un “si dice”, mentre è certo che il nuovo direttore generale dell’ASP dr. Capodieci ha dichiarato di ritenere più utile poter disporre di Tulumello su Agrigento, perché a suo dire la presenza a Sciacca del primario non risolverebbe i problemi… 

Il primario Tulumello

Negli ultimi due mesi del 2023 e nel primo semestre del 2024 l’UOC di Ortopedia e Traumatologia di Sciacca viene così mantenuta in funzione, sia pure in modo non del tutto continuativo, grazie:

  • ad una convenzione con l’Ospedale Civico di Palermo, per la presenza a Sciacca due giorni la settimana di un’equipe chirurgica (debitamente pagata)
  • ad un contratto di libera professione con due ortopedici già pensionati, il dr. Salvatore Bono e il dr. Salvino Carlino, chiamati ad assicurare l’assistenza pre-post operatoria ai ricoverati e quella ambulatoriale ai non ricoverati.

Questo sistema, che dovrebbe essere del tutto provvisorio in attesa che si trovino soluzioni definitive, regge fino alla conclusione del mese di giugno, perché a fine giugno arriva a scadenza la convenzione con l’Ospedale Civico di Palermo ed è venuta meno la prestazione dei due ortopedici Bono e Carlino, che si sono dimessi dopo aver preso atto che il nuovo dirigente generale dell’ASP, il dr. Capodieci, non intende pagarli per il pregresso così come essi ritengono sia stato contrattualmente convenuto con il precedente commissario straordinario ASP dr. Zappia.

La situazione mostra quindi a quel punto evidenti segni di complicazione, ma le dichiarazioni del nuovo dirigente generale dell’ASP agrigentina sono invece del tutto rassicuranti, sia in televisione che ad una delegazione di TDM-Cittadinanzattiva che lo incontra ad Agrigento: lui sta lavorando intensamente per affrontare il problema ortopedia di Sciacca, le soluzioni per il secondo semestre sarebbero già state trovate attraverso una nuova convenzione con l’ospedale (privato) Buccheri La Ferla di Palermo in sostituzione del Civico (pubblico), mentre per quanto riguarda l’assistenza medica in reparto e quella ambulatoriale sarà lo stesso Buccheri La Ferla o una società esterna a fornire il personale e a provvedervi. Non ci sarà alcuna soluzione di continuità, assicura.

Arriva però il giorno 1 di luglio e all’UOC di ortopedia e traumatologia del DEA di primo livello “Giovanni Paolo II” di Sciacca non arriva nessuna nuova equipe chirurgica e medica dal Buccheri La Ferla e nessuna nuova assistenza medica specialistica da parte di società esterna. 

E quelli di prima intanto non ci sono già più…

Di fatto UOC Ortopedia di Sciacca non può funzionare, viene momentaneamente chiusa e tutti i pazienti trasferiti ad Agrigento.

Scatta l’allarme, sulla stampa e nell’opinione pubblica: cosa è mai accaduto?

Da Agrigento non arriva una vera e propria risposta esauriente, ma una nuova promessa e rassicurazione: per il 18 luglio sarà tutto a posto, occorre munirsi solo un po’ di pazienza…

Il 15 luglio il direttore generale dell’ASP agrigentina viene addirittura a Sciacca per incontrare in aula consiliare sindaco, assessori, consiglieri comunali e società civile, confermando il proprio ottimismo e rassicurando un po’ tutti sia su Ortopedia che su tanti altri problemi dell’Ospedale di Sciacc, come conferma ai nostri microfoni alla fine della riunione:

Ma quando arriva il 18 luglio, e anche dopo, il nodo non si scioglie e Ortopedia continua a rimanere chiusa. 

La vera novità arriva invece a Sciacca in data 1 agosto con una notizia data tra l’altro in primis dal nostro giornale:

La lettera, firmata dal direttore generale ASP, è del 31 Luglio, e attenzione questa data perché qui la trama del nostro “giallo” inizia a complicarsi.

In essa il direttore generale Capodieci comunica all’Assessorato regionale della Salute, con riferimento all’UOC di Ortopedia e Traumatologia di Sciacca, quanto segue :

Atteso che tali provvedimenti non sono stati sufficienti a garantire una benchè minima continuità assistenziale per i pazienti ricoverati, si è ritenuto necessario, secondo la ormai consolidata logica dell’hub & spoke, centralizzare le attività chirurgiche ortopediche presso una sola struttura ospedaliera, individuata ad Agrigento, non solo per motivi di ordine geografico, ma anche sulla scorta dei dati di produttività”.

I “provvedimenti” a cui Capodieci fa riferimento sono tutta una serie di buone intenzioni e di attività esperite dalla direzione dell’ASO per risolvere il problema “ortopedia”, che non avrebbero dato i risultati sperati al fine di assicurare la continuità assistenziale.

Di fronte a questa lettera scaturiscono tuttavia alcuni interrogativi a cui il direttore dell’ASP agrigentina avrebbe il dovere di fornire una risposta per chiarire un mistero che invece si infittisce:

  • Perché Capodieci non riferisce in questa lettera datata 31 luglio che in data 23 luglio è stata stipulata la convenzione con l’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo per l’effettuazione di “prestazioni di Ortopedia-Traumatologia presso il presidio operativo di Sciacca”?
  • Perché Capodieci non riferisce nella lettera all’Assessorato che in data 23 luglio ha già concordato l’affidamento diretto del servizio di assistenza medica specialistica per l’Area Ortopedica-Traumatologica alla società MED RIGHT Srl, sempre con riferimento al presidio operativo di Sciacca?
  • Perché il direttore generale dell’ASP di Agrigento non riferisce nella lettera all’Assessorato che in data 4 luglio ha adottato una deliberazione di conferimento incarico al Dr. Salvatore Bono, a seguito di un avviso pubblico di manifestazione di interesse per personale medico collocato in quiescenza per il conferimento di lavoro autonomo presso il presidio ospedaliero di Sciacca?

Quel che il direttore generale non ha compiutamente riferito all’Assessorato, lo fa invece intravedere in una nota che fa pervenire il 2 agosto alla stampa, in replica alle considerazioni espresse dal nostro giornale e da altre testate giornalistiche in merito ai contenuti della sua lettera inviata in assessorato, considerazioni da lui ritenute indebitamente allarmanti:

La Direzione generale ASP – dice – sta ponendo in essere ogni azione per il ripristino della piena funzionalità del reparto (ortopedia e traumatologia…) con il progressivo superamento delle criticità emerse”… I provvedimenti elencati per superare le criticità del reparto sono infatti in itinere, diverse azioni sono state già intraprese e confidiamo di completare le iniziative programmate nel breve. Fra queste, ribadisco, l’attivazione di una convenzione con l’ospedale ‘Buccheri La Ferla’ di Palermo, finalizzata a garantire l’esecuzione di sedute operatorie, e l’affidamento di un incarico di alta professionalità, ai sensi dell’articolo 15 septies del decreto legislativo 502/92, per il reclutamento di uno specialista ortopedico. Anche il primario dell’Unità Complessa, il dottor Giuseppe Tulumello, si è già attivato per svolgere settimanalmente una seduta operatoria presso il nosocomio saccense
ed inoltre, in una logica di collaborazione interistituzionale, abbiamo raggiunto delle intese con altre aziende sanitarie della regione che formalizzeremo a breve. In aggiunta, per assicurare anche la continuità assistenziale nel post-operatorio, stiamo perfezionando l’iter per il reperimento di nuovo personale dopo aver completato, appena lo scorso 16 luglio, una selezione concorsuale con la quale avvieremo nuovi specializzandi all’iter di formazione in convenzione con diverse università
siciliane. Analogamente siamo in dirittura d’arrivo per l’assunzione di tre medici ortopedici argentini che potrebbero prendere servizio già nel periodo estivo”.

Siamo giunti, oggi, al 16 agosto, ma niente di tutto questo è ancora avvenuto, e il direttore generale dell’ASP di Agrigento continua a NON DIRE all’opinione pubblica alcune cose importanti, quali ad esempio:

  • il perché non viene ancora attivata è resa operativa la convenzione stipulata con il Buccheri La Ferla per l’assistenza chirurgica
  • il perché non viene attivata la convenzione con la società MED RIGHT Srl per l’assistenza medica
  • il perché non è stata verificata l’effettiva disponibilità dell’Ospedale Civico di Palermo di proseguire nella convenzione scaduta a giugno, disponibilità fini al 31/12/24 già formalmente messa nero su bianco dal Civico in data 13/03/24 e recentemente da noi verificata come ancora attuale, tramite fonte del tutto attendibile
  • Il perché non viene espletato il concorso di primariato per Ortopedia e Traumatologia di Agrigento, al quale sicuramente avrà presentato richiesta di partecipazione il dr. Tulumello (attuale primario di Sciacca in servizio ad Agrigento): solo l’espletamento di tale concorso già bandito, qualora il dr. Tulumello lo vincesse, consentirebbe di liberare il posto di primario dell’UOC di Sciacca (che attualmente non può essere messo a concorso perché risulta occupato dallo stesso Tulumello, che però lavora ad Agrigento…). Solo così riteniamo sia possibile riavviare un percorso di progettualità significativa su Sciacca, e dare quindi un senso compiuto a soluzioni tampone come le convenzioni, perché fino a quando non sarà chiaro il futuro dell’Unita’ operativa complessa di ortopedia e traumatologia di Sciacca è improbabile o addirittura impossibile che ortopedici specialisti o di alta professionalità decidano di venire a Sciacca. Gli stessi specializzandi non vogliono e non possono venirci, in assenza di adeguati tutor. E fare chiarezza significa innanzitutto rendere operativo il ruolo di primario, quindi metterlo a concorso…

Queste sono le risposte che ci attendiamo dal direttore generale dr. Capodieci, non certo le mezze verità o le false promesse.

Che si vuol fare dell’ospedale di Sciacca e in esso dell’UOC di Ortopedia e Traumatologia?Continuando così si legittima il sospetto che l’obiettivo sia quello di classificare Sciacca come ospedale di base e l’ortopedia come unità operativa semplice, che non avrebbe necessità di primario…

Fin qui la nostra ricostruzione della trama che ci fa arrivare a questo 16 agosto con l’UOC di Ortopedia e Traumatologia miseramente chiusa in un ospedale DEA di primo livello, alla quale aggiungiamo due ultime annotazioni.

Abbiamo chiesto al dr. Salvatore Bono che fine abbia fatto la storia del suo nuovo contratto, fino al 31/12/24, come libera professione:

ci ha detto di aver risposto alla lettera con la quale l’ASP gli aveva inviato la bozza del contratto di lavoro da sottoscrivere, e di averlo fatto con una richiesta di chiarimenti e modifiche in ordine  al testo contrattuale, per evitare il pericolo che potessero insorgere future controversie, e da quel momento di non aver più ricevuto alcun riscontro e comunicazione dall’ASP.

Ci risulta infine che un noto ed apprezzato chirurgo ortopedico in quiescenza, che ha lavorato a Palermo, si sarebbe detto in questi giorni interessato a prestare una propria operatività professionale presso l’ospedale di Sciacca, in stretta sinergia con l’equipe dell’Ospedale Civico di Palermo. 

Come appare evidente, e analogamente ad ogni buon libro giallo che si rispetti, la trama si complica sempre di più…

Il minimo che si dovrebbe pretendere è la chiarezza da parte di chi ha in mano le sorti del nostro Ospedale, ossia la Regione siciliana per il tramite della direzione generale dell’ASP di Agrigento.

Chi scrive non ha certo la competenza per valutare se davvero possa configurarsi una responsabilità di cessazione di pubblico servizio, certo è tuttavia che appare palese una responsabilità per mancanza totale di trasparenza  nei confronti della comunità civile e di tutti gli utenti del distretto territoriale di Sciacca. E già questa non è responsabilità di poco conto.