La pedagogista Maria  Albanese, 42 anni, di Sciacca, è stata eletta ieri sera dal Consiglio comunale di Sciacca quale “Garante dei diritti delle persone disabili”, nuova e importante funzione civica di cui la nostra città viene a dotarsi e per la quale nei mesi scorsi lo stesso consiglio comunale aveva deliberato apposito regolamento. 

A Maria Albanese va l’augurio da parte di ServireSciacca per un proficuo lavoro nella sua impegnativa mission sociale e al consiglio comunale unitamente all’amministrazione Termine il nostro apprezzamento per aver arricchito la comunità cittadina di questa nuova figura a tutela di nostri concittadini in situazioni di fragilità. 

Nella seduta consiliare di ieri sera largo spazio è stato dedicato al dibattito sulla crisi idrica e sulla problematica ospedaliera.

Il dibattito sull’emergenza acqua ha preso le mosse dalla condivisione che il consigliere Raimondo Brucculeri ha fatto in aula del documento (qui allegato alla fine dell’articolo) con il quale lo stesso Brucculeri e Maurizio Blo’ hanno intimato ad AICA “di provvedere a rinormalizzare la distribuzione idrica a determinate utenze analiticamente indicate in calce, nonché a tutte quelle utenze che si trovano in situazioni analoghe, prolungando la durata della fornitura con una più omogenea distribuzione, consentendo così a tutti gli utenti un adeguato approvvigionamento senza costi aggiuntivi di trasporto; di garantire che il costo del trasporto sostitutivo tramite autobotti private venga sostenuto per intero dallo stesso ente gestore AICA; di garantire a tutte le utenze che si trovino nelle condizioni economiche e familiari tali da non potere anticipare l’esoso costo del trasporto, di avere assicurata la fornitura gratuita per il tramite di autobotti della protezione civile e/o di autobotti di AICA”.

Nello stesso documento i consiglieri del gruppo misto Bruccoleri e Blo’ hanno anche preannunciato ad AICA che, “nel caso di mancato seguito alle loro richieste con l’adozione dei consequenziali provvedimenti idonei a ripristinare una situazione di normalità dell’erogazione del servizio idrico, si faranno promotori di ogni utile azione anche legale e collettiva per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti dai cittadini vittime dei disservizi causati dall’ente gestore”.

Tale condivisione del documento, integrata dalle considerazioni aggiuntive di Brucculeri, ha dato lo spunto per la successiva e animata discussione, nella quale sono intervenuti il sindaco, i consiglieri di opposizione Bivona, Bellanca, Blò, Santangelo, Bono, Catanzaro Giuseppe e Catanzaro Clelia, Cognata e La Barbera, mentre Leonte e Ruffo hanno dato voce alla coalizione che sostiene l’amministrazione.

Il sindaco ha preannunciato che lunedì 9 sarà ad Agrigento per un incontro tra i rappresentanti di AICA e i sindaci di Sciacca ed Agrigento, incontro ritenuto da lui necessario per definire le modalità di utilizzazione dei 150 mila euro già deliberati dal consiglio comunale per interventi urgenti sulla rete idrica direttamente da parte del Comune in compensazione sui debiti verso AICA. Il sindaco ha poi aggiunto che nella stessa giornata di lunedì lui ha convocata, a seguire sempre ad Agrigento, una ulteriore riunione con AICA e con ATI con una triplice finalità: ottenere uno stato dell’arte aggiornato sui pozzi di Grattavoli; conoscere la quantità dell’acqua che si può emungere da questi pozzi ; verbalizzare chi deve operare la distribuzione e con quali criteri, modalità e rispetto di principi normativi. Per entrambi questi incontri il sindaco ha manifestato la volontà di effettuarli assistito dalla task force consiliare che era stato programmato di costituire. 

I consiglieri di opposizione hanno invece, è con diverse sfumature, contestato al sindaco un atteggiamento ritenuto non adeguato quale primo cittadino nella complessiva gestione della crisi idrica: così Ignazio Bivona ha detto “lei sindaco se ne frega dell’acqua e farebbe bene a delegare la tematica acqua ad un altro assessore perché lei è troppo impegnato ad occuparsi di altre cose (tipo il carnevale)”, mentre altri hanno definito il modo di agire del primo cittadino come “poco incisivo, poco autorevole, debole, non adeguatamente aggressivo”.

Le maggiori contestazioni rivolte al sindaco hanno in particolare riguardato: la mancata costituzione della preventivata “task force” tecnica e politica che dovrebbe coadiuvarlo nella gestione della crisi idrica, nonostante due conferenze di capi gruppo convocate allo scoop; i mancati interventi urgenti di riparazione sulla rete idrica con i 150 mila euro in compensazione nonostante ne avesse i pieni poteri sostitutivi di protezione civile in funzione dell’emergenza; il suo agire senza tener debitamente conto di quel che viene discusso in Consiglio comunale; il suo non difendere a sufficienza, in AICA, le ragioni della nostra città, che con i suoi pozzi fornisce l’acqua a tutto l’ambito agrigentino.

Il consigliere Leonte ha da parte sua esercitato l’ormai consueto ruolo di “avvocato difensore” in aula dell’amministrazione di cui è anche componente, sostenendo che l’opposizione sta cercando di mettere in atto una ben precisa strategia politica finalizzata ad utilizzare la crisi idrica per screditare il sindaco. 

Fabio Termine nel suo intervento di replica ha respinto le accuse pervenutegli dall’opposizione (definendo scorretto, inconcludente e irrispettoso il modo di intervenire del consigliere Bivona, che a questo punto si è alzato ed è uscito dall’aula fino alla conclusione dell’intervento del sindaco), rivendicando tra l’altro di aver ottenuto per Sciacca (unico comune) l’autobotte di AICA con la quale sono stati riforniti di acqua gli esercizi pubblici del centro storico e dicendo di voler combattere la battaglia dell’acqua come “una partita da giocare tutti insieme”.

Passando invece al dibattito sulla problematica ospedaliera, secondo il sindaco è strategico presidiare due livelli:

  • quello che si potrebbe definire di “ordinaria amministrazione” (anche se parlando di salute dei cittadini la definizione sta  proprio stretta), riguardante le diverse problematiche attuali dell’ospedale che richiedono una soluzione e per il quale l’interlocutore è il direttore generale di ASP Agrigento (il quale l’altro venerdì sarà a Sciacca su espressa sollecitazione della commissione consiliare sanità per una visita alla struttura del Giovanni Paolo II)
  • quello più generale e di respiro regionale che riguarda il destino dell’Ospedale di Sciacca nella nuova rete sanitaria regionale: cosa si intende realmente fare del nostro Ospedale? Quale logica e quale volontà determina le scelte sull’assetto della sanità pubblica regionale? Quale attenzione viene riservata alle esigenze dei territori? È questo secondo livello che a questo punto diventa strategico e prioritario e su di esso bisogna attivare l’azione di difesa del nostro Ospedale, a livello di commissione regionale sanità, di assessorato, di esponenti politici e deputati del territorio, di politica in generale senza divisione ideologiche e partitiche come si sta facendo a livello locale per le Terme.

I successivi interventi dei consiglieri comunali hanno manifestato una mutevole varietà di sfumature, da quella decisamente ottimistica del consigliere Nino Venezia che ha fatto da cassa di risonanza di tutta una serie di fatti positivi che starebbero per accadere a quella molto più realistica e attenta ai diversi aspetti della problematica del consigliere Calogero Bono e di altri intervenuti nella discussione. 

Uno spazio non indifferente l’ha avuto il comunicato con il quale i gruppi di opposizione nella stessa mattinata di ieri avevano denunciato il pericolo di declassamento dell’UOC di oculistica, che è sempre stata un fiore all’occhiello del nostro ospedale. 

Dagli interventi di Bono, Bivona e Bellanca è apparso chiaro come sia risultato per nulla gradito il contenuto del nostro articolo di eri su tale comunicato.

Ce ne dispiace, per il fatto che evidentemente non siamo stati bravi a far comprendere il senso della nostra posizione, comunque assolutamente rispettosa per definizione di ogni atto politico che metta in evidenza una problematica ospedaliera sulla quale attivarsi. Il nostro articolo (e diciamo anche ai consiglieri  che il nostro giornale ha un nome: ServireSciacca) voleva semplicemente prendere spunto da quel comunicato per ribadire come l’intera classe politica stia facendo a nostro avviso troppo poco difendere il nostro ospedale da un progetto di ridimensionamento che parte da lontano e che è chiarissimo (anche per quanto riguarda l’oculistica…) a tutti quanti nell’ospedale ci lavorano o sono costretti loro malgrado a servirsene.

ServireSciacca è sempre stato in prima linea, insieme peraltro ad altre testate giornalistiche cittadine, nel denunciare le carenze del Giovanni Paolo II e quindi per difenderlo, anche molto di più di chi lo fa (e meno male che lo fa) con i comunicati stampa e poi si mostra molto suscettibile nei confronti della stampa civica, libera e indipendente.

Il complessivo dibattito consiliare è stato ricco di aspetti e argomentazioni, che per forza di cose non possono essere riportati in un articolo. Invitiamo quindi chi fosse interessato a visionario attraverso i sottostanti link che riconducono alle riprese di RMK TV:

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