“Scegliete i candidati alla carica di Sindaco con il metodo delle elezioni primarie”: è questa la proposta che l’Avv. Stefano Scaduto, già candidato a sindaco con una lista civica nelle ultime elezioni amministrative del 2017, ha lanciato alle forze politiche di Sciacca, quale presidente del Centro di Studi e Cultura politica Alcide De Gasperi.

La proposta è tanto apprezzabile quanto di difficile concretizzazione, per il semplice motivo che le cosiddette “forze politiche” non hanno alcun interesse a concedere ai cittadini un potere di scelta che è sempre stato nelle loro mani.

Cosa siano poi oggi, a livello locale, queste “forze politiche” e in che modo esse arrivino alla scelta di un candidato a sindaco, nessuno lo sa con esattezza, è uno dei grandi buchi neri del sistema politico italiano.

Quel che è certo, tutto rimane al di fuori di ogni benché minimo meccanismo di trasparente selezione e di ogni benché minima possibilità, per il cittadino non facente parte della “corte politica”, di far sentire il proprio parere o di esercitare un ruolo nella scelta della persone che poi si candideranno a guidare la città e si sottoporranno al voto popolare.

La proposta di Stefano Scaduto è descritta in modo articolato in un documento che qui alleghiamo in coda e dei cui contenuti integrali il lettore può prendere visione.

In esso si legge tra l’altro che:

“Il conferimento ai cittadini da parte delle forze politiche del potere di scelta dei candidati a Sindaco, attraverso lo strumento delle primarie, avrebbe innanzitutto l’effetto di riaccendere per tempo il loro coinvolgimento in vista delle elezioni comunali del prossimo maggio. Inoltre, lo strumento delle elezioni primarie darebbe ai candidati a sindaco una legittimazione democratica di base, per essere stati scelti direttamente dai cittadini in rapporto ad altri aspiranti candidati, qualificando così l’offerta politica alle elezioni propriamente dette sulla base di una preselezione elettorale”.

Secondo Stefano Scaduto, “tutte le forze politiche locali alleate in coalizione, a cominciare dai principali schieramenti politici, di centro- destra e di centro- sinistra, farebbero bene ad affidarsi al metodo delle elezioni primarie per la scelta dei candidati alla carica di Sindaco”.

“Lo svolgimento di elezioni primarie di coalizione richiederebbe ovviamente il prioritario formarsi di una coalizione, sulla base di un’intesa programmatica di massima fra i gruppi aderenti ad una coalizione, nonché la sottoscrizione di un patto di lealtà fra gli aspiranti alla carica di Sindaco partecipanti alle primarie, consistente nell’impegnarsi a sostenere alle elezioni comunali, quale candidato a sindaco della coalizione, il candidato risultato vincitore delle primarie”.

Nella parte finale il documento contesta alla sindaca Francesca Valenti il fatto di non aver ancora comunicato se si ricandiderà, in tal modo contravvenendo, secondo l’argomentazione di Scaduto, alle stesse norme regolamentari del Partito Democratico.

E’ probabile che la proposta di Stefano Scaduto cada nel vuoto, e silenzioso per giunta, perché la classe politica, a Sciacca come altrove, non appare pronta a confrontarsi su una possibilità del genere, né tanto meno a metterla in atto.

Potrebbe accadere soltanto se nell’ambito di una coalizione le diverse forze in campo non riuscissero a trovare l’accordo su un nominativo, se insomma ci fossero più galli in un pollaio.

Ma, ritengo, neanche in questo caso le diverse forze in campo riuscirebbero a rivolgersi alla propria base elettorale per affidare ad essa la selezione del candidato a sindaco, innanzitutto per la oggettiva difficoltà insita nel fatto stesso di dover limitare alla propria area politica di riferimento gli aventi diritto al voto: e poi, anche in un caso del genere, i “Galli nel pollaio” ovvero i contendenti sarebbero pur sempre espressione dello “establishment” delle stesse forze politiche, e non certo la più genuina espressione della base elettorale.

Nella parte finale il documento contesta alla sindaca Francesca Valenti il fatto di non aver ancora comunicato se si ricandiderà, in tal modo contravvenendo, secondo l’argomentazione di Scaduto, alle stesse norme regolamentari del Partito Democratico.

Nino Porrello

COMUNICATO STAMPA. ASSOCIAZIONE
CENTRO DI STUDI E DI CULTURA POLITICA ALCIDE DE GASPERI
Oggetto: PROPOSTA ALLE FORZE POLITICHE DI SCIACCA SUL METODO DI SCELTA DEI CANDIDATI A SINDACO ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL MAGGIO- GIUGNO 2022

Premessa:
Le recenti elezioni amministrative in diversi Comuni italiani e, fra questi, in alcuni Comuni siciliani, ha fatto registrare un drammatico calo della partecipazione elettorale.
L’astensionismo già forte in occasione dei primi turni delle elezioni comunali, si è accentuato notevolmente, laddove si sono resi necessari, nei turni di ballottaggio.
Secondo alcuni studiosi, la competizione elettorale a livello amministrativo tende ad assumere sempre di più tratti di “secondo ordine” con un crescente disinteresse degli elettorati locali.
Queste dinamiche sembrano accentuarsi non soltanto nel tempo ma anche tra i primi e i secondi turni delle singole elezioni, nelle quali l’elemento strategico del voto al ballottaggio, invece di far presa, sembra interessare e soprattutto mobilitare di meno gli elettori piuttosto che il primo “voto sincero” (così Chiaramonte e D’Alimonte 1994). Anche nella città di Sciacca, in occasione delle prossime elezioni amministrative del maggio-giugno 2022, vi è il rischio di un calo della partecipazione elettorale rispetto a quella registratasi nelle ultime elezioni amministrative del 2017, sia in linea con l’evidenziato trend nazionale, sia in conseguenza di specifici fattori di rischio legati agli effetti della politica comunale di questi ultimi anni.
Gli anni della sindacatura “Valenti” si sono caratterizzati, a nostro avviso, come anni in cui il dibattito politico locale e l’interesse dei saccensi hanno subito un “addormentamento”. Basti pensare che le trasmissioni in diretta televisiva delle adunanze del Consiglio comunale di Sciacca, mentre erano frequenti durante le precedenti sindacature, invece in questi ultimi sono state rare, riducendo così la possibilità per i saccensi di seguire personalmente da casa le dinamiche politiche dei rapporti fra Sindaco, Giunta e Consiglio comunale; peraltro una di queste poche trasmissioni in diretta televisiva del Consiglio comunale di Sciacca, quella sul tema cruciale della futura gestione del servizio idrico nel territorio dei Comuni dell’ex provincia di Agrigento, si è svolta nel luglio del 2019, non su iniziativa del Sindaco in carica, Presidente dell’Ati idrica dei comuni del Libero Consorzio di Agrigento, ma su iniziativa di questa associazione che ha avviato con successo una raccolta fondi fra associazioni e comitati di quartiere per pagarne il costo.
L’assopimento del dibattito politico locale ha poi toccato il suo apice dal novembre 2020 in poi, per effetto dello scioglimento, con decreto del Presidente della Regione Siciliana, del Consiglio Comunale, in applicazione di una sanzione prevista dal Testo Unico degli Enti locali, a seguito della mancata approvazione da parte del Consiglio comunale di Sciacca del bilancio consuntivo dell’anno 2019, sanzione che i giudici amministrativi hanno ritenuto in due gradi di giudizio applicabile anche in Sicilia.
Al momento in cui si svolgeranno le prossime elezioni comunali, e cioè nel maggio- giugno 2022, i saccensi voteranno con alle spalle 17 mesi in cui sono stati privi di una rappresentanza consiliare.
Per quanto sopra, riteniamo che alle prossime elezioni amministrative nel Comune di Sciacca possa verificarsi una crescita dell’astensionismo, sia in linea con le tendenze generali, sia per gli eventi che hanno caratterizzato la politica locale di questi anni, culminati con l’evento negativo dello scioglimento del Consiglio comunale di Sciacca, ed il conseguente assopirsi della partecipazione e dello stesso interesse dei saccensi verso la politica locale. PROPOSTA ALLE FORZE POLITICHE LOCALI DI ELEZIONI PRIMARIE PER LA SCELTA DEI CANDIDATI A SINDACO.
Al fine di riattivare l’interesse e la partecipazione dei saccensi verso la politica locale, in vista delle elezioni comunali del 2022, al fine di evitare per contro che alle prossime elezioni comunali cresca l’astensionismo, proponiamo a tutte le forze politiche locali di scegliere i candidati alla carica di Sindaco con il metodo delle elezioni primarie.
Il conferimento ai cittadini da parte delle forze politiche del potere di scelta dei candidati a Sindaco attraverso lo strumento delle primarie avrebbe innanzitutto l’effetto di riaccendere per tempo il loro coinvolgimento in vista delle elezioni comunali del prossimo maggio. Inoltre, lo strumento delle elezioni primarie darebbe ai candidati a sindaco una legittimazione democratica di base, per essere stati scelti direttamente dai cittadini in rapporto ad altri aspiranti candidati, qualificando così l’offerta politica alle elezioni propriamente dette sulla base di una preselezione elettorale.
A nostro avviso, quindi, tutte le forze politiche locali alleate in coalizione, a cominciare dai principali schieramenti politici, di centro- destra e di centro- sinistra, farebbero bene ad affidarsi al metodo delle elezioni primarie per la scelta dei candidati alla carica di Sindaco.
Lo svolgimento di elezioni primarie di coalizione richiederebbe ovviamente il prioritario formarsi di una coalizione, sulla base di un’intesa programmatica di massima fra i gruppi aderenti ad una coalizione, nonché la sottoscrizione di un patto di lealtà fra gli aspiranti alla carica di Sindaco partecipanti alle primarie, consistente nell’impegnarsi a sostenere alle elezioni comunali, quale candidato a sindaco della coalizione, il candidato risultato vincitore delle primarie.
Occorre opportunamente segnalare che la scelta del metodo delle elezioni pare non sia mai stato usato dallo schieramento di centro- destra, ma non esiste negli Statuti dei partiti di centro-destra alcun divieto di far ricorso a questo metodo di scelta dei candidati alla carica di Sindaco, sicché l’assenza del divieto renderebbe possibile il ricorso a tale metodo di scelta; in caso di scelta di tale metodo, le forze politiche aderenti ad una coalizione di centro-destra dovrebbero predisporre un regolamento ad hoc delle primarie, operazione non difficile, essendo solo questione di volontà. Per contro, come noto, lo schieramento di centro –sinistra ha adoperato il metodo delle elezioni primarie per la scelta dei candidati a Sindaco in diverse elezioni amministrative, ma non vi ha mai fatto ricorso nella città di Sciacca, benché lo statuto del partito democratico preveda espressamente il metodo delle elezioni primarie quale regola per la scelta dei candidati alla carica di Sindaco. Infatti, l’art. 24 dello Statuto del PD prevede “I candidati alla carica di Sindaco e Presidente di Regione vengono scelti attraverso il ricorso alle primarie di coalizione”.
Il partito democratico ha anche approvato un regolamento per lo svolgimento delle elezioni primarie denominato “ Regolamento quadro per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali”, ed è interessante notare che l’art. 4, comma 2°, di tale regolamento, reperibile sul sito web del Pd prevede:
“Il Sindaco, il Presidente di Provincia o il Presidente di Regione uscente e che, ai termini della legge e degli statuti nazionale e regionale del PD, risulti rieleggibile, scioglie la riserva circa una eventuale riproposizione della propria candidatura entro nove mesi dalla prima data utile per lo svolgimento delle elezioni. In caso di termine ordinario del mandato entro il 15 settembre dell’anno precedente alle elezioni.
Da tale norma del succitato Regolamento del Pd emerge in tutta evidenza che l’attuale Sindaco di Sciacca avrebbe dovuto sciogliere nei confronti del Pd la riserva su una eventuale riproposizione della propria candidatura alla carica di Sindaco di Sciacca entro il 15 settembre 2021, ed ha quindi accumulato un enorme ritardo (ad oggi un ritardo di 50 giorni) rispetto al termine ultimo in cui, da regolamento del Pd, avrebbe dovuto sciogliere la riserva. Risulta peraltro evidente che al momento in cui il Sindaco Valenti ha dichiarato nella sua recente intervista televisiva all’ Ospite su TRMK, del 27 ottobre 2021 quanto segue: “non è ancora il momento giusto per decidere se candidarmi o meno”, invece secondo il vigente regolamento del Pd per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali, il momento giusto ed ultimo della sua decisione se candidarsi o meno era il termine già ampiamente scaduto del 15 settembre scorso, se non addirittura quello precedente di nove mesi prima del maggio 2022.
Il regolamento delle elezioni primarie del Partito democratico stabilisce altresì all’art. 2, comma 2° che: “Nei casi in cui le elezioni si svolgano, a normativa vigente, tra il 15 aprile e il 15 giugno, le primarie si tengono in una domenica collocata tra il 15 di novembre e il 30 Gennaio”. In conclusione, auspichiamo che tutte le forze politiche, ed innanzitutto le coalizioni scelgano i loro candidati a Sindaco con il metodo delle elezioni primarie, sia al fine di riattivare l’interesse e la partecipazione dei saccensi alla politica locale e prevenire così una possibile crescita dell’astensionismo alle prossime elezioni comunali, sia al fine, di non minore importanza, di presentare alle elezioni comunali candidati alla carica di Sindaco che abbiano già ricevuto una legittimazione democratica, con la vittoria di una preselezione elettorale nell’ambito dello schieramento di appartenenza.
Sciacca, 5.11.2021 Il presidente dell’associazione Avv. Stefano Antonio Scaduto

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