Il consigliere Brucculeri mentre comunica la preparazione di una mozione di sfiducia nei confronti di sindaco e giunta

Mozione di sfiducia. 

Una parola che ieri sera ha risuonato forte e inattesa  in consiglio comunale. 

Per la prima volta in questa consiliatura, iniziata 26 mesi or sono, è stata prospettata la possibilità di sfiduciare e quindi di interrompere anticipatamente la vita dell’amministrazione Termine e con essa dell’intero consiglio comunale.

Sono stati i consiglieri comunali del gruppo misto, Raimondo Bruccoleri e Maurizio Blo’, che ormai da qualche tempo agiscono autonomamente rispetto alle altre componenti dell’opposizione, ad annunciare nella fase iniziale dei lavori consiliari che stanno lavorando alla preparazione di una mozione di sfiducia i cui contenuti e motivazioni saranno “le gravi inadempienze”, oltre alle carenze politiche e amministrative, della giunta che fa capo a Fabio Termine, invitando le altre forze consiliari, dell’opposizione in particolare, a contribuire anche in termini contenutistici e ad adesione a questa iniziativa.

Sì, perché per poterla sottoporre all’approvazione del consiglio comunale la mozione di sfiducia deve essere presentata da almeno due quinti dei consiglieri in carica, quindi non basta la volontà di Brucculeri e Blo’, mentre poi per essere approvata e mandare a casa sindaco e consiglio comunale occorre la maggioranza assoluta, che nel caso specifico di Sciacca l’opposizione detiene abbondantemente.

È apparso subito evidente, dagli interventi dei più rappresentativi consiglieri comunali dell’opposizione, che questa iniziativa di Brucculeri e Blo’ non era stata né preavvisata e né concordata con il resto dell’opposizione, denominatasi “i gruppi di opposizione che dialogano tra di loro”.

Il disagio causato dalla fuga in avanti di Brucculeri e Blo’ verso uno strumento traumatico e dirompente come la mozione di sfiducia è stato decisamente palese.

Gli interventi di Bono, Bellanca, Bivona e Mandracchia hanno concordemente evidenziato una valutazione di “deleteria” e “deficitaria” in relazione all’azione amministrativa della giunta Termine, ma nel contempo anche la volontà di non farsi dettare tempi e modalità del percorso politico di opposizione da chi “agisce autonomamente e senza alcun preventivo dialogo e intesa”.

C’è anche stato chi ha ipotizzato che l’iniziativa dei due consiglieri comunali del gruppo misto possa essere puramente strumentale per il sol fatto dell’annuncio, mirando in realtà a non ricevere l’adesione delle altre forze politiche, ma per poter dire: noi ci abbiamo provato, ma gli altri non ci sono venuti dietro…

Dichiaratamente contrario alla prospettiva della mozione di sfiducia si è dichiarato il consigliere Giuseppe Catanzaro, che la sua sfiducia nei confronti della coalizione e dell’amministrazione Termine l’aveva dichiarata lasciando la lista Mizzica nella quale era stato eletto e con essa la coalizione di maggioranza amministrativa, ma che in relazione all’iniziativa Brucculeri /Blo’ ha detto che “non si fanno così le cose e che in questo modo non di è fatto un passo avanti”.

Inevitabilmente, comunque, l’inattesa iniziativa di Brucculeri e Blo’ apre la strada ad una attenta valutazione e riflessione sui contenuti di merito di questi primi due anni di amministrazione Termine, e secondo quanto dichiarato dal consigliere di FdI Calogero Bono “il sindaco non deve attendersi nulla di buono dalle risultanze di questa approfondita valutazione politica del suo operato”.

Durante i lavori consiliari si è anche trattato di un argomento strettamente attinente alle argomentazioni di cui si è appena riferito..

Ci stiamo riferendo al fatto che la relazione annuale del sindaco 2023 è stata completata e depositata, per il relativo esame e inserimento all’ordine del giorno del consiglio comunale, con cinque mesi di ritardo sulla scadenza prevista dalla vigente normativa, nonostante il fatto che le forze consiliari di opposizione avessero preavvertito a tempo debito l’amministrazione del fatto che, in base ad una recentissima innovazione normativa, il mancato rispetto della scadenza di presentazione avrebbe comportato una sanzione pecuniaria a carico delle casse comunali, nel caso del bilancio comunale di Sciacca pari a 10 mila euro per ogni mese di ritardo.

Quindi, quello che in aula è stato definito come un “comportamento negligente” del sindaco determinerà un danno erariale di 50 mila euro (per 5 mesi di ritardo), danno erariale che per l’opposizione costituisce un fatto assai grave e per il quale, nella dichiarazione resa ieri sera dal consigliere Calogero Bono, il sindaco dovrebbe dimettersi. 

Qui di seguito il link che consente di visionare l’intera seduta del consiglio comunale, nella ripresa televisiva di RMK, che ringraziamo, con altre importanti tematiche trattate e che riprenderemo con specifici articoli.

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