Il Direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale ci ha fatto pervenire un documento nel quale, rivolgendosi all’intera comunità cittadina, presenta i contenuti della riunione del tavolo tecnico sulle Terme, svoltasi due giorni addietro a Palermo, ed esprime alcune proprie considerazioni.

Lo pubblichiamo integralmente:

“Con il presente documento ci rivolgiamo a tutti i nostri concittadini, che ci hanno consegnato un mandato fiduciario in occasione della mobilitazione popolare del 6 marzo scorso, promossa dal nostro Comitato Civico Patrimonio Termale per chiedere alla politica e al governo regionale la riapertura e la valorizzazione del complesso termale di Sciacca.
Come noto siamo stati convocati direttamente dal Presidente della Regione siciliana, On.le Renato Schifani, per partecipare al tavolo tecnico da lui stesso istituito e presieduto per agevolare la realizzazione di tutti gli adempimenti necessari al rilancio del termalismo siciliano attraverso la riqualificazione e la privatizzazione dei complessi di Sciacca e Acireale.
Vogliamo qui raccontare nel dettaglio ai nostri concittadini i contenuti di questa importante riunione, la cui finalità è stata essenzialmente quella di informare i sindaci di Sciacca e Acireale, insieme all’espressione civica del territorio di Sciacca, del lavoro fin qui svolto dai diversi dipartimenti regionali interessati e dei prossimi passi che la Regione intende effettuare, passaggi che necessitano della piena ed attiva collaborazione da parte delle comunità cittadine, in completa sinergia con la Regione.
Il nostro Comitato Civico desidera innanzitutto esprimere apprezzamento nei confronti di chi, in Regione, ha compreso come la nostra presenza al tavolo fosse un segno di rispetto nei confronti di quella società civile che si è mobilitata per salvare il patrimonio termale di Sciacca in conseguenza e dell’azione svolta negli ultimi cinque anni proprio dal Comitato.
Il Presidente Schifani nel suo intervento ha ribadito come sia un suo sogno, che vuole fortemente realizzare, quello di restituire all’economia della Sicilia la potenzialità di due bellissime città termali come Sciacca e Acireale. L’occasione offerta dall’Accordo di Coesione, con risorse finanziarie di 90 milioni di euro, rappresenta un’occasione unica e irripetibile, che richiede aiuto e sostegno da parte di tutte le parti interessate. Se invece, ha esplicitato senza mezzi termini il Presidente, dovesse insorgere un clima non costruttivo, con ostacoli e difficoltà che rendano la strada difficilmente percorribile, la conseguenza sarà il definanziamento della misura di F.S.C. prevista a favore di Sciacca e Acireale.
La riunione ha visto presenti al tavolo tutti i dirigenti dei dipartimenti in qualche modo coinvolti nella questione termale, con il dinamico coordinamento della senatrice Simona Vicari (in qualità di esperta nominata dal Presidente), e la partecipazione di un rappresentante di Cassa Depositi e Prestiti SpA, che in questo percorso ha assunto un ruolo di supporto consulenziale di assoluto rilievo, oltre ad aver preparato l’analisi di fattibilità economica.
Questo gruppo di attori ha messo sul tavolo il grandissimo lavoro svolto in questi ultimi mesi, a conferma della volontà politica del governo Schifani di considerare finalmente prioritario il rilancio del termalismo siciliano.
Nel corso della riunione è stato preliminarmente comunicato che sono state concluse le analisi per verificare ed aggiornare la portata del bacino idrotermale e la qualità delle acque e che è già stato dato in affidamento diretto il lavoro di sostituzione delle pompe per l’eduzione delle acque (ad una ditta di Sciacca), mentre si registrano ancora lavori in corso per i famigerati allineamenti di regolarizzazione catastale.
Novità importante è la notizia che la tipologia di procedura prescelta per la ricerca sul mercato dell’imprenditoria privato a cui affidare la gestione delle Terme di Sciacca sarà quella del Partenariato Pubblico Privato (P.P.P.), che è una nuova forma di cooperazione tra soggetti pubblici e privati, con l’obiettivo nella fattispecie di finanziare (51% il privato, 49% la Regione), costruire e gestire il rinnovato complesso termale di Sciacca.
Il P.P.P. per la misura del Fondo Sviluppo e Coesione delle Terme di Sciacca e Acireale deve essere necessariamente attivato entro il 31 dicembre di quest’anno, attraverso la pubblicazione di un Avviso esplorativo: ad esso potranno aderire gli imprenditori privati del turismo termale interessati a gestire le Terme di Sciacca, ciascuno dei quali dovrà presentare una sua ben definita progettualità di valorizzazione e sviluppo del complesso termale, che sia esplicativa di un modello innovativo di business orientato prevalentemente sul benessere puro (wellness), senza trascurare peraltro quello sanitario e della prevenzione.
È stato riferito come la tempistica stringente (31 dicembre) imposta dalla normativa dell’Accordo di Coesione comporti di fatto la scelta di limitare i beni immobili che possono essere inseriti nell’Avviso esplorativo e che potranno così beneficiare delle risorse finanziarie stanziate nel Fondo Sviluppo e Coesione.
I beni individuati dalla Regione, per Sciacca, sarebbero al momento i seguenti: il nuovo stabilimento termale di Via Agatocle, il Grande Hotel delle Terme, il Parco Termale con le piscine di acque solfuree e l’ex convento di San Francesco.
Sia il nostro Comitato Civico che il Sindaco, preso atto della dichiarata impossibilità al momento di inserire le Grotte vaporose del Monte Kronio (sulle quali graverebbe anche un vincolo di carattere ambientale) abbiamo espressamente richiesto una riconsiderazione della decisione di escludere lo stabilimento Antiche Terme Selinuntine nella valle dei Bagni e l’impianto delle Piscine dei Molinelli. Le Antiche terme, in particolare, non richiederebbero somme particolarmente rilevanti per la loro riqualificazione, hanno una grande importanza sotto il profilo storico, potrebbero consentire l’utilizzo dell’Acqua Santa ed essere molto appetibili per loro naturale vocazione come centro wellness: alla loro riqualificazione, ci permettiamo di suggerire, potrebbe anche essere destinata quella somma di 1,5 milioni di euro a suo tempo destinata dal governo Musumeci al Comune di Sciacca per opere di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare delle Terme e mai utilizzata, a differenza di Acireale che sta invece utilizzando l’analogo finanziamento a suo tempo ricevuto.
Una volta pubblicato l’Avviso esplorativo entro la fine del 2024, ci sarà poi la fase della dichiarazione di pubblico interesse e la nomina dei cosiddetti “promotori” (2025) e infine all’inizio del 2026 la messa a gara delle proposte ricevute per la realizzazione dei lavori entro il 2027.
A questo punto è stata evidenziata l’esigenza che il Comune di Sciacca renda più appetibili i beni sul mercato, ragion per cui sono stati forniti suggerimenti al Sindaco, come la riqualificazione e il miglior decoro della zona termale, la disponibilità del Comune per le migliori soluzioni che assicurino la vivibilità dell’area termale del benessere, la possibilità di un collegamento diretto del Grande Hotel delle Terme con la sottostante spiaggia di Camordino, anche tramite un ascensore.
Più in generale, si è detto, è la città di Sciacca nella sua interezza che deve sentirsi coinvolta e deve prepararsi ad un profondo cambiamento, per allinearsi alle esigenze di un turismo termale di qualità con previsione di flussi giornalieri di 400 ingressi, un cambiamento che investe svariati aspetti della realtà cittadina: servizi pubblici e privati di accoglienza, di ospitalità, di trasporto, ristorazione, decoro, formazione di operatori qualificati del turismo e del benessere.
È proprio in questa direzione che si muove quel piano di lavoro denominato “ SCIACCA TERME 2027”, di cui il Comitato Civico Patrimonio Termale si era già fatto propulsore sottoponendo all’attenzione del sindaco Fabio Termine un progetto integrato che prevede tutta una serie di percorsi paralleli, funzionali alla migliore preparazione del territorio: coinvolgimento dei sindaci dei Comuni di un ambito ben più ampio di Sciacca per le necessarie sinergie anche sui posti letto, di tutte le strutture ricettive e di ristorazione, dei servizi turistici di accoglienza, la formazione di figure professionali del benessere attraverso innovativi strumenti come gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) e i Percorsi Triennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP), la possibilità di reperire ulteriori risorse finanziarie oggi accessibili per la ricerca, l’innovazione, la scienza della salute e la competitività grazie ad innumerevoli strumenti normativi.
Il Comitato Civico Patrimonio Termale ha anche proposto al Sindaco che tale percorso virtuoso “SCIACCA TERME 2027” possa avere come sugello il referendum cittadino per il cambio della denominazione della città in Sciacca Terme.
Ritornando alla riunione di Palermo, è stato chiarito che i tre pozzi di acqua sulfurea, da cui veniva emunta l’acqua a servizio dello stabilimento cittadino, delle piscine del parco termale e del reparto cure del Grande Hotel delle Terme, verranno dati in concessione esclusiva all’affidatario privato del rinnovato complesso termale, il cui stabilimento rimarrebbe tuttavia aperto alla fruizione anche da parte di utenza esterna rispetto alla clientela ospite del Grande Hotel delle Terme: quindi i clienti di alberghi, B&B, case vacanze della città di Sciacca e di altri Comuni potranno usufruire dei servizi termali dello stabilimento.
Quest’ultimo aspetto appare di fondamentale importanza, mentre per quanto riguarda la possibilità del ricorso al Servizio Sanitario Nazionale è mancato il relativo passaggio durante la riunione.
Diverso è il discorso per il parco termale, per il quale è da ritenersi estremamente probabile che un imprenditore privato affidatario del complesso termale possa prevederne e richiederne l’uso esclusivo. Al tavolo tecnico è stata prospettata la possibilità di un investimento “compensativo” da parte della Regione a favore della comunità cittadina (che peraltro da tempo è già esclusa dalla fruizione di questo parco).
Concludiamo questa nostra comunicazione esprimendo la volontà del Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca di operare attivamente affinché si realizzi una piena ed armonica sinergia tra le linee guida della Regione e la componente territoriale, in modo da favorire la realizzazione di quel sogno che non è solo del Presidente della Regione ma anche del popolo di Sciacca, che ha dato anima a questo sogno scendendo in piazza e sfilando per le vie della città con una manifestazione imponente, che solo pochi anni addietro sarebbe stata impensabile, per poter far rinascere SCIACCA TERME 2027 ed iniziare ad essere protagonisti e non spettatori del nostro futuro”.

Sciacca, 27 Settembre 2024

IL DIRETTIVO DEL COMITATO CIVICO PATRIMONIO TERMALE