Nel corso delle ultime settimane le grotte vaporose del Monte Kronio sono state oggetto di particolare attenzione sotto un duplice aspetto:

  • il primo è che al tavolo tecnico sulle Terme presso la presidenza della Regione è stato reso noto che le stesse non potranno essere fatte rientrare nel lotto funzionale dei beni termali che beneficeranno delle risorse stanziate in Fondo Sviluppo e Coesione per la riqualificazione e rilancio delle Terme di Sciacca: il motivo addotto al Tavolo è stato che nel breve lasso di tempo intercorrente fino alla necessaria presentazione dell’avviso esplorativo per il Partenariato Pubblico Privato (31.12.24) non risulta possibile risolvere alcune problematiche connesse sia allo stato del Grande Albergo di San Calogero (opera pubblica realizzata senza impianto fognario e per questo mai aperta al pubblico come albergo), il cui piano superiore dovrebbe essere funzionale all’utilizzo terapeutico delle grotte stesse, nonché alla presenza di un vincolo ambientale che scaturisce dall’esistenza nell’area del Monte Kronio di una riserva naturale orientata;
  • il secondo motivo di attenzione sull’argomento grotte è stato il fatto che la liquidazione della società Terme di Sciacca SpA,  ormai in fase di chiusura, ha revocato la convenzione che circa due anni addietro essa aveva stipulato con l’Ecomuseo Diffuso dei 5 Sensi per consentire allo stesso di gestire, con modalità assolutamente volontaristiche, l’accesso gratuito alle grotte per visite turistiche e culturali: convenzione grazie alle quali decine di migliaia di persone hanno potuto fare esperienza diretta e conoscitiva della straordinarietà storica, naturalistica e ambientale delle grotte vaporose, divenendo così un importantissimo elemento attrattivo del nostro territorio in termini turistici.

La redazione di ServireSciacca ha voluto saperne e capirne di più sull’argomento e lo ha fatto approfondendo i contenuti del Decreto Assessoriale della Regione siciliana con il quale è stata istituita la Riserva Naturale Orientata di San Calogero (M. Kronio), il D.A. nr. 366/44 del 26 luglio 2000.

Tale documento istitutivo stabilisce innanzitutto che la Riserva è stata istituita per “tutelare il complesso ipogeo di grotte interessato dalla circolazione di aria e vapori legati a fenomeni termali”.

La gestione della riserva è affidata, ai sensi dell’art. 20 della legge regionale n. 14/88, all’Azienda foreste demaniali della Regione siciliana (ente gestore).

L’art. 2 del Regolamento allegato al decreto istitutivo sotto il titolo Tutela degli ambienti ipogei dichiara al punto 7.1: 

  • Negli ambienti ipogei ricompresi all’interno della riserva naturale sono ammessi esclusivamente interventi a carattere scientifico previa autorizzazione dell’ente gestore, fatta salva la fruizione per fini terapeutici delle sale iniziali, attualmente a tale scopo già utilizzate dall’Azienda delle Terme di Sciacca (nel 2000 le Terme erano ancora aperte…)

Quindi, come è anche naturale che sia, nessun vincolo grava sull’utilizzo delle grotte in funzione della loro valenza terapeutica e termale.

Stabilito questo, una problematica per il loro riutilizzo a scopo curativo potrebbe indirettamente derivare dal fatto che il decreto in questione stabilisce il divieto “di realizzare discariche e qualsiasi altro impianto di smaltimento rifiuti”, norma questa che potrebbe ostacolare la costruzione dell’impianto fognario a servizio dell’ultimo piano del Grande Albergo San Calogero, attraverso il quale deve avvenire l’accesso alle grotte adibite a stabilimento termale. 

Tuttavia, lo stesso Regolamento consente “il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione per volumi già esistenti e catastati”, ragion per cui una ristrutturazione finalizzata alla necessaria dotazione dell’impianto fognario potrebbe e dovrebbe essere autorizzata senza particolare difficoltà dall’ente gestore, diretta emanazione della Regione.

Una domanda si impone a questo punto come imprenscindibile: davvero non c’era e non c’è il tempo per inserire le grotte vaporose tra i beni che saranno inseriti nell’Avviso esplorativo che darà il via al P.P.P.?

Si doterebbe così il riqualificando complesso termale di Sciacca di un ulteriore elemento attrattivo, molto forte ed anche esclusivo

E veniamo adesso al recentissimo venir meno della convenzione che aveva finora consentito al Museo Diffuso dei 5 Sensi di rendere visitabili le grotte vaporose a migliaia di turisti e di cittadini del nostro stesso territorio. 

Pur comprendendone la necessità, in prossimità della chiusura della liquidazione, a carico del liquidatore che aveva sottoscritto tale convenzione, si deve a nostro avviso ritenere che il Museo Diffuso dei 5 Sensi possieda tutti i requisiti adeguati (avendo anche già dimostrato con i fatti di saperlo egregiamente fare) per ottenere nuovamente ciò che lo stesso decreto istitutivo della Riserva espressamente prevede: “L’ente gestore può stipulare convenzioni con enti, associazioni, cooperative per la gestione di servizi relativi alla gestione e alla fruizione della riserva. L’ente gestore può avvalersi della collaborazione di volontari”.

SeevireSciacca esprime quindi l’auspicio che le nostre straordinarie grotte vaporose del Monte Kronio possano al più presto ritornare ad essere visitabili e sopratutto che possano riassumere finalmente la propria naturale destinazione a stabilimento termale.