Non è stato approvato dal consiglio comunale di Sciacca il “Rendiconto della Gestione per l’esercizio 2023”, per il voto contrario dei consiglieri comunali di opposizione (il solo presidente Messina si è astenuto in funzione della sua carica), che come noto in aula Falcone-Borsellino detengono la maggioranza numerica.

Un voto contrario dal chiaro contenuto politico, che esprime una valutazione negativa nei confronti dell’operato della giunta Termine nel 2023, avendo ritenuto il “Rendiconto di gestione” un documento contabile che esprime in numeri quanto l’amministrazione è riuscita a trasformare in cose realizzate nell’esercizio di competenza degli obiettivi indicati nel bilancio di previsione.

Era già accaduto sotto l’amministrazione Valenti che il rendiconto fosse bocciato, ma allora la normativa prevedeva lo scioglimento del consiglio comunale in caso di mancata approvazione. Adesso non più, e la conseguenza sarà la nomina da parte della Regione di un Commissario ad acta che verrà presso il Comune di Sciacca e non potrà che approvare questo Rendiconto di gestione, che sotto il profilo strettamente contabile esprime l’immagine di un ente privo di situazioni economiche e finanziarie critiche, con un avanzo (vincolato) di oltre 7 milioni di euro e una liquidità di 13 milioni di euro (di cui 6, comunque, vincolati per accantonamenti).

Ma un rendiconto, secondo l’opinione delle forze politiche di opposizione, non è solo un documento contabile, e quello in esame (il 2023) era il primo esercizio interamente riferibile all’amministrazione Termine e quindi una prima significativa verifica delle cose realizzate e non realizzate da essa.

E sotto quest’ultimo aspetto, propriamente di azione politica e amministrativa, il risultato è stato considerato ampiamente deficitario, come concordemente evidenziato in tutti gli interventi degli esponenti di opposizione, con diverse ma convergenti sfumature: Calogero Bono, Filippo Bellanca, Ignazio Bivona, Paolo Mandracchia, Raimondo Brucculeri, Maurizio Blo’, Giuseppe Catanzaro e Clelia Catanzaro.

Per la coalizione di maggioranza ci ha messo invece la faccia soltanto il consigliere Alessandro Curreri, per il Movimento 5 Stelle, mentre Fabio Leonte è intervenuto in fase di presentazione e replica nella sua qualità di Assessore al Bilancio. 

Di rilievo il mancato intervento del sindaco, Fabio Termine, quasi a voler sottolineare il carattere puramente tecnico dello strumento contabile messo in votazione, nonché da sottolineare i silenzi del PD e di Mizzica.

Le argomentazioni dell’opposizione sono state decisamente critiche nei confronti dell’amministrazione Termine, accusata di non saper neanche spendere i soldi di cui dispone e di mancanza di coraggio amministrativo nel realizzare le cose di cui la città di Sciacca necessita: così si è fatto riferimento tra l’altro alla rete stradale “colabrodo” nonostante il mutuo allo scopo contratto nel 2023 e di cui il Comune paga già le rate senza che i relativi lavori siano stati ancora iniziati, alle opere pubbliche non ancora avviate di cui agli emendamenti fatti inserire dall’opposizione nel bilancio di previsione 2023, al mancato intervento in sostituzione di AICA nella riparazione delle principali perdite idriche, ai finanziamenti PNRR riportati a nuovo, alla scarsa autorevolezza riferibile al Comune di Sciacca nei tavoli sulle principali problematiche emergenziali.

Insomma, per l’opposizione una amministrazione poco coraggiosa a investire in servizi la liquidità di cui dispone, poco presente (se non alle festicciole per eventi di varia natura), poco attenta e poco efficiente.

Da parte sua l’assessore Leonte ha valutato come un atteggiamento per “partito preso” la decisione delle forze politiche di opposizione di votare contro, senza tener conto del fatto che il “Rendiconto di gestione” esprime una realtà economica e finanziaria del Comune di Sciacca sicuramente equilibrata e in costante miglioramento, nonché del fatto che le opere pubbliche di cui è stata lamentata la mancata realizzazione nel 2023 sono state poi avviate nel 2024 o sono in procinto di essere avviate (oltre 10 milioni di euro già appaltati).

Il risultato della votazione finale è stato 11 contrari, 6 favorevoli e 1 astenuto, con un voto dei tredici consiglieri di opposizione presenti che si è perso per strada…

Una nota di colore: il consigliere Ambrogio è stato a lungo seduto su una delle sedie riservate agli assessori, facendo pensare al pubblico che seguiva in tv un suo possibile ingresso in giunta…

Più in generale quello di andarsi talvolta a sedere in posti non propri è a nostro modesto avviso un malvezzo che sta prendendo piede, in particolare da parte di sindaco e alcuni assessori.

Nella parte iniziale delle “comunicazioni” ci è sembrato importante l’intervento del consigliere Alessandro Curreri, che ha condiviso in aula la sua nota politica riguardante le grotte vaporose di San Calogero e l’auspicio che tornino ad essere affidate al Museo Diffuso dei 5 Sensi, per consentirne la pubblica fruizione come avvenuto negli ultimi anni. Il consigliere Curreri ha poi aggiunto a maggior supporto, e come ulteriore contributo aggiuntivo, i contenuti del decreto istitutivo della Riserva Naturale Orientata di San Calogero già pubblicati da ServireSciacca.

Da parte di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale è stato espressa adesione alla richiesta di una nuova convenzione con la quale la Regione ritorni ad affidare le grotte vaporose al Museo Diffuso dei 5 Sensi, nell’attesa che possano tornare fruibili per la loro naturale destinazione terapeutica e curativa.

Il consiglio comunale è stato aggiornato al giorno 14 ottobre.

Qui di seguito la registrazione dell’intera seduta (tranne l’aggiornamento finale) nella ripresa effettuata in diretta da RMK TV.

https://www.facebook.com/share/v/uk67MQMoqiCwiPSr/?mibextid=KsPBc6