Si tratta di Giovanni Antonio Medrano, l’architetto del Teatro San Carlo di Napoli. Parliamo di uno degli Architetti più importanti al tempo di re Filippo V di Borbone. Nacque a Sciacca l’11 dic. 1703. Ancora adolescente, si trasferì con la famiglia in Spagna, dove intraprese la carriera militare in seno al real corpo degli ingegneri creato nel 1711 per l’appunto dal Re. Progettò il TEATRO REGIO SAN CARLO DI NAPOLI a forma di ferro di cavallo col metodo “panopticon”.
Il nostro concittadino Renato Sanfilippo, in una lettera indirizzata al SINDACO Fabio Termine e All’Assessore Avv. Salvatore Mannino formula la richiesta di intitolazione di una piazza proprio al Saccense Antonio Giovanni Medrano. “Signori, mi permetto insieme al Comitato Spontaneo di Piazza Campidoglio proporre l’intitolazione di una via o di una piazza (meglio) ad uno dei nomi più illustri e più importanti della Ns amatissima Città che ha avuto il privilegio di aver dato a loro i natali. Quanta Storia da vendere abbiamo! E’ nel mio intento e disinteressatamente, organizzare per la mia Città eventi e conferenze per tali argomenti. Giovanni Antonio Medrano (Sciacca, 11 dicembre 1703 – Napoli, 1760) è stato un architetto, ingegnere e militare italiano. Come architetto di corte della Napoli borbonica, si occupò dei principali cantieri e ridisegno il volto della città, facendo di Napoli una delle capitali europee più monumentali e all’avanguardia; in particolare con il progetto del Teatro San Carlo inventò il cosiddetto modello del teatro all’italiana, che divenne il modello per i successivi teatri del mondo.” Così scrive Renato Sanfilippo. La biografia documentata di questo nostro illustre concittadino manifesta la sua sfolgorante carriera e il suo genio creativo. Sue realizzazioni sono ,in anni di intensa carriera, : 1734, ampliamento del Palazzo Reale di Napoli; 1735, restauro del Palazzo degli Studi; 1736, obelisco di Bitonto per commemorare l’omonima battaglia; 1737 Teatro San Carlo;1738–1740, Reggia di Portici; 1738–1741 Reggia di Capodimonte; 1740, Palazzo della Cavallerizza a Chiaia ;1749–1754, Arciconfraternita della Santissima Trinità dei Pellegrini.
Dunque, accanto alle vie e alle piazze intitolate a frassini, campanule e olmi, ci potrebbe pure stare una intitolazione a ben più degno personaggio! “Quanta storia da vendere abbiamo! dice Renato. Ed é vero.