Per gentile concessione dell’autore pubblichiamo questo articolo di Giuseppe Recca, che ringraziamo, già pubblico da L’Amico del Popolo – Settimanale Cattolico edito dalla Curia Arcivescovile di Agrigento
Da una decina di anni si parla in città della possibile realizzazione di un grande centro commerciale.
Si sapeva che una società piemontese aveva acquistato dei terreni e aveva pronto un progetto.
Ma, a parte le polemiche sull’opportunità o meno di questa svolta economica, i lavori non sono mai cominciati.
L’inizio dei lavori è stato ritardato perchè ci sono state anche azioni giudiziarie. La società “2F.NDL” di Torino a suo tempo ha presentato ricorso per i ritardi nel rilascio della concessione edilizia. Ricorso vinto e nomina di un commissario da parte dell’assessorato regionale attività produttive. Il funzionazio regionale si è sostituito a giunta e consiglio comunale di Sciacca, ed ha autorizzato il progetto che rispettava tutti i requisiti di legge.
Nei giorni scorsi il commissario Orazio Amenta e la legale rappresentrante della società hanno sottoscritto la convenzione per la realizzazione del parco commerciale. Si tratta dell’ultimo atto prima del rilascio della concessione edilizia.
L’opera sorgerà in contrada Tabasi, alle porte del centro abitato.
Sarà una grande struttura commerciale che al suo interno avrà 15 punti vendita su una superficie complessiva di 55 mila metri quadrati, di cui 14 mila coperti e 800 parcheggi. Un investimento di oltre 10 milioni di euro che garantirà 200 posti di lavoro.
I lavori dureranno un paio d’anni. Un investimento che porterà nelle casse dell’ente Comune un milione e seicentomila euro di oneri di urbanizzazione.
Nel corso di questi anni le attività commerciali del centro hanno contestato il progetto, ritenendolo dannoso per l’economia cittadina, trascurando però il fatto che già da molti anni molte famiglie saccensi frequentano i centri commerciali di Palermo, Castelvetrano e Agrigento. Di fatto, al di là degli aspetti burocratici, la società proponente ha sempre fatto leva sul fatto che l’opera rappresenta elemento propulsivo per l’economia, non dannoso.
Opportunità dunque per il turismo, ma anche per il centro storico, dove tante piccole imprese hanno più volte protestato, preoccupati per il loro futuro. Un’attività di queste proporzioni porterà un flusso di visitatori che non si fermeranno solamente all’interno della mega struttura commerciale. Parco commerciale, dunque, che potrebbe non diventare, come succede in altri territori, elemento ostativo di un commercio che di fatto già si sposta nelle grandi strutture a pochi chilometri di distanza.
Giuseppe Recca