L’assessore Antonino Certa, dimissionario

L’assessore Antonino Certa si è dimesso dalla carica di assessore della giunta comunale di Sciacca, per motivi di carattere strettamente personale, avendo dovuto prendere atto della definitiva inconciliabilità con il ruolo amministrativo della sua sopravvenuta situazione lavorativa lontana da Sciacca.

La scelta del nuovo assessore in sostituzione di Certa, in quota PD all’interno della giunta, arriva in un momento in cui la giunta Termine naviga in acque politiche non proprio tranquille all’interno della coalizione che la sostiene.

Potrebbe quindi dare spunto per quel “tagliando” di messa a punto del motore amministrativo della città che l’on.le Michele Catanzaro, forte anche a livello locale del suo ruolo di guida del Partito Democratico, ha pubblicamente richiesto al sindaco.

La sostituzione più probabile è comunque quella di Certa con il consigliere comunale Giuseppe Ruffo, che rispettando il criterio che il PD di è dato si dimetterebbe da consigliere. Se Ruffo dovesse declinare tale opportunità, anche lui per motivi legati al lavoro, dovrebbe essere il turno di .Giuseppe La Bella, altro consigliere comunale anche lui in quel caso dimissionario. C’è una terza possibilità in casa PD, che è quella del consigliere comunale Giuseppe Ambrogio, che come si ricorderà è approdato recentemente nel gruppo consiliare dem, lasciando la lista Ferdinandea dopo la nomina di Fabio Leonte (anche lui della Lista Ferdinandea) ad assessore al bilancio. Leonte che, ricordiamolo, non si è invece dimesso da consigliere comunale, suscitando con ciò espliciti malumori nelle altre forze politiche della coalizione che sostiene Fabio Termine, in primis nel Partito Democratico.

La necessità di sostituire Certa potrebbe anche rappresentare per Fabio Termine anche l’occasione per una doppia sostituzione nella compagine amministrativa, per dare spazio al pentastellato Alessandro Curreri, anche lui consigliere comunale, che non ha mai nascosto la propria vocazione ad un posto in giunta in un’ottica di coalizione.

Qui tuttavia il discorso diventa più complicato, innanzitutto perché il sindaco dovrebbe sacrificare uno degli assessori da lui inizialmente scelti (Mannino, Sinagra, Patti, Dimino), ma sopratutto perché Curreri non sembra avere alcuna intenzione di dimettersi da consigliere comunale, seguendo l’agire di Fabio Leonte.

Potrebbero convincerlo a lasciare solo le ipotetiche e contestuali dimissioni di Fabio Leonte, ma questa non è strada che spunta.

Tranne quindi che Fabio Termine non decida per una sua personale prova di forza, ritenendo l’ingresso in giunta di Curreri sostanziale un rafforzamento della giunta, è del tutto probabile che ci si limiterà alla sostituzione di Antonino Certa con il nominativo che sarà indicato dal Partito Democratico.