Una sorgente di piacere nella musica, indipendente dall’armonia per se stessa, dall’espressione, dal
suono ancora sono gli ornamenti, la speditezza, la volubilità, la sveltezza, la rapida successione, gradazione e variazione dei suoni, i quali piacciono per la difficoltà, per la prontezza. Senza la vivace mobilità e varietà de’ suoni sia in ordine all’armonia sia alla melodia, la musica produrrebbe un effetto ben diverso.”
G. Leopardi

Francesco La Bruna e Dario Macaluso, due musicisti eccellenti nel panorama siciliano dei concertisti si sono esibiti ieri sera nel salone della Chiesa della Perriera, per iniziativa della Confraternita del SS Crocifisso, per raccogliere fondi per la mensa della solidarietà di don Pasqualino Barone.

La serata è stata presentata da Giuseppe Recca. A fare gli onori di casa, Renato Sanfilippo, promotore dell’iniziativa. Tra il numeroso pubblico presente, l’Assessora Agnese Sinagra.

I due concertisti sono stati costantemente applauditi per le loro magistrali esecuzioni al violino e chitarra, proponendo un repertorio impegnativo che prevedeva musiche di : Handel, compositore il cui linguaggio musicale , prendendo tradizioni italiane e aggiungendo elementi di contrappunto e di danza da forme musicali tedesche e francesi, danno un risultato e uno stile unicamente cosmopolita e personalissimo. Vivaldi:  negli allegri, dal ritmo incalzante e vitale, in cui i soli si alternano ai tutti, mettendo in luce un contrasto espressivo e timbrico e un virtuosismo brillante; nei brevi adagi in cui si esprime una delicata cantabilità. Paganini: con una serie di forme, che attingono alla tradizione, ma, anche, proiettandosi in avanti, cimentandosi con il suo virtuosismo all’avanguardia. Locatelli: il più autorevole rappresentante, nel Settecento, della musica a programma d’indole drammatica la quale riflette e trasporta in una sfera irreale gli accenti dell’opera.

Coronato da applausi scroscianti e dai bis richiesti, questo concerto dimostra, ancora una volta se ce ne fosse bisogno, che il pubblico di Sciacca ama gli eventi culturali, anzi ne è “affamato”, insomma ha voglia di uscire dalla sua confort zone per gustare arte e musica, in qualsiasi stagione, in qualsiasi posto si svolgano. Se poi il fine è quello di aiutare chi è meno fortunato di noi, allora che ben vengano gli eventi come questo.

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