L’intervista rilasciata dall’ex sindaco Ignazio Messina a Massimo D’Antoni su RMK TV ha sicuramente l’effetto di stimolare una fase di riflessione e anche di possibili “movimenti” nel complicato panorama politico cittadino.
Sicuramente Ignazio Messina è un personaggio politico di spessore, avendo indiscutibili qualità personali che sono state affinate dall’esperienza acquisita nella sua esperienza politica nazionale, sia parlamentare che di partito.
E’ un eccellente comunicatore e quindi i suoi interventi risultano efficaci e produttivi di risonanze, in particolar modo quando la sua capacità dialettica si spoglia della vena fortemente critica e indossa i panni di una più pacata propositivita’ super partes. E così è stato in questa intervista.
Ignazio Messina ha in sintesi detto che solo un “grande progetto” può assicurare un futuro alla nostra città, che le consenta di risorgere dall’attuale baratro di degrado, un progetto però che sia portato avanti e realizzato da una “grande squadra” fatta di persone dotate di “ grande competenza” senza tenere conto dell’etichetta politica, perché le cose da fare in città non sono né di destra, né di centro, né di sinistra.
All’attento osservatore politico non sarà potuto sfuggire come nelle cose dette nel corso dell’intervista si riscontrasse una indiscutibile assonanza e analogia con il contenuto delle dichiarazioni rilasciate da Fabio Termine di Mizzica nell’intervista a noi di ServireSciacca, con la quale l’ex candidato sindaco delle ultime amministrative ha di fatto lanciato la nuova campagna elettorale di Mizzica. Assonanza nella particolare valenza attribuita all’esigenza di un’idea definita di città con la relativa e conseguente progettualità, assonanza nell’indicare l’assoluta necessità di due diversi livelli amministrativi, assonanza nel non sbilanciarsi sulla personale candidatura a sindaco, assonanza sulla necessità in generale della competenza per amministrare bene. E’ qui però che le due visioni prendono strade diverse.
Per Ignazio Messina la competenza è quella fatta non solo di qualità specifica delle persone scelte ma anche di esperienza di vita e professionale, e magari anche di storia politica. Per Mizzica invece essa appare orientata verso il “nuovo” in assoluto, possibilmente giovane, che consenta una drastica rottura con il sistema politico che ha governato la città negli ultimi decenni. E molti dei personaggi politici che fanno parte della “grande squadra” di Ignazio Messina, almeno nell’immaginario collettivo, di quel sistema politico hanno fatto o fanno parte. A cominciare dallo stesso Ignazio Messina.
Il Progetto Mizzica potrebbe tuttavia anche essere consapevole che da soli a Sciacca è difficile, se non impossibile, vincere.
Per questo proponiamo al lettore una suggestione politica alla quale finora nessuno ha fatto cenno, ritenendola “contro natura”, ma che potrebbe anche rappresentare una sorta di reciproca sponda per la “squadra Messina” e per la “squadra Termine”: e se alla fine li ritrovassimo alleati?
In fin dei conti a suo tempo Ignazio Messina venne eletto sindaco a furor di popolo come esponente del rinnovamento anti-sistema de La Rete e caratterizzò la sua prima sindacatura ridimensionando nomi eccellenti a palazzo di città.
Dall’altra parte, quella di Ignazio Messina, le sirene potrebbero essere rappresentate dal fatto che una siffatta coalizione potrebbe meglio avere, agli occhi dell’opinione pubblica, quella necessaria componente di nuovo e di civico che in molti richiedono, molto più difficile da costruire con altri alleati.
Chissà che sotto sotto non possano quindi costruirsi da oggi “ movimenti” anche sotto il cielo di questa ipotetica e apparentemente poco realistica coalizione.
Ci sarebbe per la verità anche un’altro problema molto grosso da risolvere in questo immaginario scenario: quello della scelta del candidato sindaco.
Ma anche sul versante degli altri ipotetici schieramenti la situazione a tal riguardo appare molto ingarbugliata…