Devo dire che assistendo ieri sera in TV all’intera seduta del consiglio comunale ho avvertito un forte senso di disagio, anzi di imbarazzo, per quello che definirei uno spettacolo molto poco edificante offerto dalla politica cittadina.

Innanzitutto quei banchi vuoti, sul lato destro nella visione dello spettatore, dove per la “coalizione” che sostiene l’amministrazione c’erano solo Fabio Leonte (che è anche assessore), Alessandro Curreri (che è anche assessore) e Daniela Campione.

Dei 4 consiglieri PD nessuna traccia, una assenza che ha un chiarissimo significato politico, a conferma del quale c’è anche il fatto che la vicesindaca Valeria Gulotta del PD ha lasciato anche lei l’aula consiliare quando è finito il “question time” sulle interrogazioni consiliari ed è iniziato il consiglio comunale vero e proprio. 

La frattura tra il PD e il resto delle forze politiche che compongono la cosiddetta “maggioranza” (che poi in consiglio è minoranza) è quindi ormai conclamata, e tra le altre cose determina il prolungato stallo sulla nomina del nuovo assessore in quota PD in sostituzione di Antonino Certa.

È evidente che la causa di questo indecoroso impasse non è solo la difficoltà interna del PD ad individuare il nominativo, c’è dell’altro che in questo momento ha mandato in tilt il rapporto tra Fabio Termine e il Partito Democratico, probabilmente il numero di assessori che il partito di Michele Catanzaro rivendica in giunta.

La decisione di non partecipare al consiglio comunale, tra l’altro senza alcun comunicato o dichiarazione di motivazione, è tuttavia una scelta che a nostro avviso evidenzia mancanza di rispetto nei confronti della città e della funzione stessa dell’aula Falcone e Borsellino.

Al sindaco l’opposizione ha richiesto di fornire spiegazioni, ma il primo cittadino ha in prima battuta detto che voleva riservarsi le dichiarazioni dopo la distribuzione delle deleghe (sempre in assenza di un assessore…) che avverrà tra lunedì e martedì. Allora Calogero Bono dai banchi dell’opposizione l’ha buttata giù dura, ha fatto presente che il Sindaco stava non rispettava la Legge 7/1992. Art. 12 comma 9 e ha chiesto il prelievo immediato di un punto che era all’ordine del giorno da quasi due anni e che riguardava la presentazione di un nuovo assessore.

Fabio Termine è stato così costretto ad intervenire, ma si è limitato a fornire le motivazioni per le quali ha revocato il mandato assessoriale a Salvatore Mannino e lo ha sostituito con Alessandro Curreri, per dare spazio in giunta ad un’altra forza politica (il Movimento 5 Stelle) che ha sostenuto sin dall’inizio il progetto politico di Fabio Termine e che non era rappresentato in giunta. 

Neanche una parola invece sulla mancata sostituzione dell’assessore dimissionario, neanche una parola sull’assenza in aula del gruppo PD e della vice sindaca, si continua ad attendere…

Ma se la coalizione di governo è così malmessa, e continua a ricevere vere e proprie sberle dialettiche durante i lavori consiliari, sul fronte dell’opposizione (presente ieri sera in consiglio comunale con 15 esponenti) la situazione è tutt’altro che idilliaca. 

Questa cosa si è platealmente manifestata quando durante la discussione sulle comunicazioni urgenti è venuta fuori come dal cilindro di un prestigiatore la questione della validità della costituzione di alcuni gruppi consiliari, perché la conferenza dei capi gruppo non riuscendo a risolvere la questione da sé aveva deciso di rimetterne la valutazione all’aula consiliare. 

E qui si è compreso che la consigliera Carmela Santangelo, componente del gruppo misto insieme a Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, era scesa sul piede di guerra contro gruppi consiliari composti da una sola persona che fa il capo gruppo di sé stessa (Sciacca 2022 e Mizzica) e contro una nuova versione della DC, il gruppo DC – Sciacca Terme, costituita dai consiglieri Sabella e Venezia, con il primo capo gruppo, e senza che questa “sigla” sia stata presente alle amministrative del 2022.

Il consigliere Mandracchia deve essersi reso conto che non poteva continuare a fare il capo gruppo di sé stesso e in aula ha annunciato l’adesione alla Lista Messina, che così diventa Lista Messina – Sciacca 2022 con Mandracchia capo gruppo. 

Si è capito inoltre che la consigliera Campione, anche lei capo gruppo di sé stessa, aderirà al gruppo misto. 

Rimane invece aperta, in attesa di approfondimenti da parte del segretario generale, la questione della legittima costituzione del gruppo DC – Sciacca Terme, tra l’altro in coesistenza con un altro gruppo DC di cui è capogruppo Filippo Bellanca.

A suggellare l’epilogo di una seduta consiliare contrassegnata da un contesto e da contenuti assai poco incoraggianti arriva infine la chiusura anticipata per l’irruzione in aula di un cittadino già conosciuto dalle forze dell’ordine, che inveiva ad alta voce contro tutti, contro sindaco, assessori e consiglieri comunali: che avesse visto anche lui la diretta in TV e ad un certo punto sia andato in tilt…?

Qui di seguito l’intera seduta consiliare nella diretta effettuata da RMK TV:

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