Una grande opportunità, oggi, al Liceo scientifico, quella di assistere all’esibizione di Alfonso Veneroso, grande attore saccense, che ha interpretato la sua personale versione teatrale delle celeberrime orazioni di Cicerone contro Verre, governatore corrotto e violento della Sicilia degli anni 70 a.c.

Di grande valenza formativa l’evento che ha coinvolto circa 200 studenti delle classi IV e V di tutti gli indirizzi della scuola (scientifico, scienze applicate, linguistico, scienze umane e socio economico) sia a livello strettamente teatrale-espressivo che per l’aspetto culturale e formativo, in quanto affronta i temi della corruzione e del potere dello spietato Verre, temi come il valore della giustizia e del tempo, della gloria e dell’onore.

Il Dirigente scolastico Maria Paola Raia si è detta molto orgogliosa per aver portato il Teatro con la T maiuscola al Liceo scientifico, grazie alla disponibilità di Alfonso Veneroso ad accogliere l’invito di una idea progettuale concertata dalla preside con le docenti Alida Alessi e Carmela Diliberto “L’ attualità delle Verrine di Cicerone: la corruzione, male di ogni tempo”.

Alfonso Veneroso è affermato attore teatrale nativo di Sciacca, diplomatosi alla scuola di teatro di Torino, diretta da Luca Ronconi, perfezionatosi sempre con Luca Ronconi e Peter Stein al teatro di Roma. Ha interpretato, in diversi teatri nazionali, numerosi personaggi ed è stato diretto dai più autorevoli registi italiani. Per  citarne alcuni: Luca Ronconi, Daniele Salvo, Andrea Chiodi  e altri ancora. Attore di teatro, ma anche di cinema e televisione, è autore di testi tratti dai classici della letteratura di ogni epoca.

Per il Liceo Fermi si è oggi cimentato in un monologo tratto dalle orazioni  di Cicerone, noto anche come “Verrine”: lo scontro tra Cicerone  e il governatore della Sicilia Gaio Licinio Verre, accusato dai siciliani di aver sfruttato la provincia con enorme avidità.