La nuova fase della politica cittadina, aperta dall’ingresso nel Partito Democratico del sindaco Fabio Termine e di tre assessori che facevano riferimento al movimento politico di Mizzica, è stato ieri il primo argomento dell’incontro mensile di ServireSciacca con il sindaco di Sciacca ed è oggi oggetto di un comunicato stampa con le valutazioni congiunte dei consiglieri comunali di
FDI, DC, Forza Italia, Lista Messina, Lista Sciacca 2022 e MPA.

L’attuale situazione politica al Comune di Sciacca si rivela più che mai delicata e densa di significati – si legge nel comunicato. Fabio Termine, sindaco in carica, ha ormai abbandonato ogni pretesa di neutralità civica, aderendo ufficialmente ed improvvisamente al Partito Democratico. Questo passo rappresenta, senza dubbio, un evento epocale per la politica locale, non solo per il destino del sindaco stesso, ma anche per i suoi compagni di viaggio

“Con questa scelta, che tradisce le origini del suo progetto politico, Fabio Termine sancisce la dissoluzione e il fallimento del movimento Mizzica, un’iniziativa che dal marzo 2015 ha rappresentato una voce indipendente e critica nel panorama politico locale” è oggi la considerazioni politica dei partiti di opposizione all’amministrazione

“A suggellare questa svolta politica – prosegue la nota – si aggiunge la recente adesione, anche in consiglio comunale, della consigliera comunale Daniela Campione al partito dei Verdi, ulteriore segnale della distruzione del movimento Mizica e della fine di un progetto che molti cittadini avevano considerato una speranza di rinnovamento civico”.

Nella valutazione dei consiglieri comunali di opposizione “l’adesione di Fabio Termine al Partito Democratico non può essere considerata un semplice “cambiamento” di appartenenza politica: si tratta, piuttosto, di una vera e propria sfida aperta nei confronti del deputato saccense Michele Catanzaro, capogruppo all’ARS del Partito Democratico. Questa mossa appare come l’inizio di una guerra interna al partito in un momento in cui, anche a livello regionale, il PD è attraversato da tensioni e divisioni

Cosa accadrà adesso?


“Questo è l’interrogativo che noi, come consiglieri comunali di opposizione, ma sopratutto l’opinione pubblica cittadina deve porsi. Come intende il sindaco Fabio Termine amministrare la città in un contesto così instabile e conflittuale? La transizione da una lista civica al Partito Democratico non rappresenta solo un cambio di strategia politica, ma evidenzia una profonda incoerenza e un tradimento verso quei cittadini che avevano riposto fiducia in un progetto apparentemente basato su principi civici e indipendenti. Le priorità del sindaco sembrano essere orientate esclusivamente verso le sue ambizioni personali, a scapito di un programma di idee che lo aveva visto, in passato, in netto contrasto con quel Partito Democratico di cui adesso è un tesserato. Questa decisione apre scenari incerti e preoccupanti per il futuro politico e amministrativo di Sciacca, con una maggioranza sempre più divisa e costretta a gestire un conflitto interno senza precedenti
”.

“Ulteriori riflessioni – conclude la nota politica – verranno fatte nei prossimi giorni, ma rimane chiara una verità: il progetto politico di Fabio Termine è giunto al capolinea, e la città di Sciacca si trova di fronte a una nuova fase politica, segnata da conflitti, contraddizioni e sfide amministrative ancora tutte da affrontare che non sono più una priorità per il primo cittadino che guarda, con insistenza, al suo personale ed esclusivo futuro politico