di Giuseppe Puleo e Tony Russo

«Le Terme di Acireale e Sciacca sono chiuse da dieci anni, ma oggi la Regione è pronta a voltare pagina. Rispetto al passato, quando il precedente bando per riqualificarle non ha avuto successo a causa di ostacoli burocratici e gestionali, questa volta il contesto è completamente diverso. La Regione ha infatti risolto una serie di criticità che solo un ente pubblico poteva affrontare, rimuovendo gli impedimenti che avevano scoraggiato la partecipazione delle aziende private nel tentativo di rilancio»

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani questa mattina nella conferenza stampa “Terme di Sicilia: la riqualificazione di Acireale e Sciacca”, all’interno del Villaggio “Thermalia” realizzato da Federterme alla Borsa internazionale del turismo (Bit) a Milano, che ServireSciacca ha trasmesso in diretta grazie alla presenza a Milano dei nostri Giuseppe Puleo e Tony Russo.

Il presidente Schifani con il presidente di Federterme, Caputi

«Questo nuovo scenario – ha aggiunto il governatore – può aprire la strada a un reale interesse da parte degli operatori del settore, che oggi possono contare su condizioni più favorevoli per investire e contribuire al rilancio delle terme. E in questa logica abbiamo anche ridotto, dal 5% allo 0,5% del fatturato, il canone per la concessione delle acque termali. L’obiettivo non è solo riaprire le strutture, ma trasformarle in eccellenze del turismo termale, integrandole con le tradizioni locali, l’artigianato e l’enogastronomia, per offrire un’esperienza autentica e sostenibile ai visitatori con ricadute positive per i territori.

Proprio per sottolineare questa visione di qualità e innovazione, la Regione ha scelto di presentare il progetto di rilancio all’interno del villaggio Thermalia alla Bit di Milano. Questa decisione nasce dalla convinzione che i privati che parteciperanno ai prossimi avvisi pubblici debbano rappresentare l’eccellenza del settore, portando competenza e visione strategica per far rinascere queste strutture e valorizzare al meglio le potenzialità della nostra terra. Con 90 milioni di euro stanziati dal Fondo di sviluppo e coesione e un modello di partenariato pubblico-privato, la Sicilia vuole trasformare finalmente le terme in un punto di riferimento per il turismo di benessere a livello nazionale e internazionale, per destagionalizzare l’offerta e attrarre così nuovi flussi. Questa è la volta buona per dare nuova vita a un patrimonio che merita di essere valorizzato nel migliore dei modi».

La conferenza stampa del presidente Schifani sul Termalismo Siciliano è durata circa un’ora: una intervista fatta dal giornalista del Corriere della Sera che ha dato la possibilità al presidente di spaziare su diversi aspetti, anche al di fuori dell’argomento terme.

Su tutto però la volontà di rimettere in gioco il termalismo siciliano, articolato su Sciacca e Acireale, come grimaldello per aprire al turismo i mesi più “freddi” dell’isola.

Destagionalizzazione è quindi la parola chiave, un fattore che può cambiare l’economia di un territorio.

Il nostro giornale è stato l’unico a porre una domanda chiave: come preparare la città e il territorio ad affrontare un cambiamento così importante e fondamentale come la riapertura e il rilancio moderno delle Terme?

Il Presidente è stato molto diretto , dicendo che devono essere le istituzioni locali a individuare, scegliere, incentivare e sottoporre all’attenzione generale tutti i provvedimenti che possono aiutare il territorio di Sciacca ad accogliere questa nuova stagione di sviluppo.

Insomma, adesso il territorio deve rivolgere lo sguardo all’orizzonte futuro, senza perdere tempo: è quello a cui il Comitato Civico ha già dato un nome: “Sciacca Terme 2027, prepariamoci ad accogliere”.

Giuseppe Puleo e Tony Russo