Il blog di questo nome é’ stato per alcuni anni un raccoglitore di tradizioni, notizie e testimonianze indirizzate a persone di una certa età che nel nostro dialetto sono simpaticamente definiti “ratòri” come fossero oggetti da riporre in soffitta e mai più riesumare. La tradizione legata al nostro Carnevale e alle sue maschere, specialmente i costumi dei bambini, è stata da me gelosamente custodita e tramandata in diversi articoli, come quello che segue. Tutte le foto portano impresso questo “marchio”.

Custodite gelosamente nei vecchi album di foto di famiglia o nel fondo dei cassetti di un mobile antico, queste foto in maschera sono quelle della nostra infanzia. Vi ho chiesto di tirarle fuori perchè, facendo una ricerca su google, ho trovato un vuoto alla voce”maschere antiche del Carnevale di Sciacca”. Mi sono detta , allora, che valeva la pena colmare questo vuoto. Eccovi .Cominciamo con il costume più caratteristico e diffuso tra noi bambini: quello di “Burgisa”, cioè l’abito delle feste delle contadine di Sciacca. Corpetto e gonna in raso con applicazioni di trinetta. Collettone di pizzo. Mantellina azzurra e grembiulino pure in pizzo.  In testa una specie di cuffietta nera di panno bordata in pizzo con nastri di raso colorati che scendono sulle spalle. Non potevano mancare le collane di corallo di Sciacca, due o tre se si aveva la fortuna di averle. Quello accanto é Enzo, mio fratello, nella versione maschile del costume”Lu burgisi”. Per confezionare le “vertule”, cioè le bisacce che porta su una spalla, mia madre, insieme alla sua inseparabile amica Franca Friscia Lombardo, andò fino a Burgio, dalla signora Emma Ferrantelli, che le regalò la stoffa per confezionarle.

Ed ecco delle variazioni sul tema da parte di alcune ragazze dell’epoca. Le prime tre da sinistra sono: Maria Luisa Rizzuto, Elena Falco, Lillina Montalbano.In basso a sinistra una zia e una nipote: Maria Chiarello con la mantellina azzurra e  Sisa Napoli. A destra Vita Di Giovanna. In basso a destra le sorelle Dulcimascolo: Giusi, Sara e Rosa. Alcune sono vestite da contadinelle romane, altra variazione sul tema.

Questo era il costume preferito dalle mamme. I bambini, invece, in tutte le epoche, hanno  desiderato essere principi e principesse (a Carnevale almeno.) Ecco , dunque dame e cavalieri, principi e principesse.Picture1550340900878

Da sinistra Lina Termine ; nella seconda foto, Giuseppina Raso con il fratello Michelangelo; quindi Rosa Dulcimascolo (paggio). Al centro Giusi Dulcimascolo.  A destra in basso Elena Falco.

Una fatina e un principe: Lilli Misuraca e Tano Di Natale

In questo gruppo di maschere, con Lilli Misuraca al centro, abbiamo Pietro Amato e Tano Di Natale (paggio). Il pierrot é Pietro Di Natale I paesi esotici ispiravano molto le mamme, anche se si trattava di paesi allora molto lontani. Qui Lilla Piazza è vestita da turco; AnnaMaria Augugliaro da olandesina; Antonietta Garaffa è la giapponesina; Giuseppina Raso é l’olandesina.

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I maschietti non erano da meno. Eccone alcuni: da sinistra: Angelo Raso (Dottore) Gino Ciaccio (dottore e moschettiere). In basso Lillo Rosa (Pierrot) e Giuseppe Di Maria (scienziato).

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Il privilegio di avere una mamma sarta, negli anni 50 non era raro. La mamma di Elena Falco, la signora Anita, era bravissima . Teneva tante apprendiste in casa e nel periodo di Carnevale la sua casa era un porto di mare di persone, per lo più mamme e bimbi, cui confezionava vestiti bellissimi… Qui Elena è la dama a sinistra. Accanto a lei sua figlia Eleonora indossa lo stesso vestito.

Come non ricordare i costumi di Carnevale di Sara Lombardo? La sua mamma era una vera artista e appassionata di questa festa. Figuratevi che , allora, non esistevano i collant e le calze per i costumi di Sara erano confezionate apposta per lei da una magliaia di Sciacca. A quell’epoca la festa di Carnevale era tutta concentrata nella esibizione spontanea di queste belle maschere per le strade e in piazza.

La Dama.

La spagnola e il torero con Pippo Palazzotto . Paperino e Paperina con Marcello Palazzotto. Il mandorlo in fiore.

                                                                                                             La farfalla

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Ringrazio tutti gli amici che mi hanno collaborato, rispondendo con entusiasmo alla mia richiesta di scartabellare tra le loro cose di una volta. Per noi, ragazzi degli anni 50 e più, il Carnevale rimane un ricordo bellissimo, perchè legato ad affetti ed emozioni davvero indimenticabili.

Nella foto sotto : Fina Riccio con il suo costume di carte da gioco Photo_1551015495114

Alfonsina Pusateri, nel suo vestito di damina, sfila sotto gli occhi compiaciuti di suo padre sul palco di Piazza Scandaliato.

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Qui sotto:  Isabella Fisco, in un costume  di  reginella del 1951

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Questo affascinante marajà è Orlando Antonio Garaffa. Siamo negli anni 40.

Non chiamateci nostalgici perchè documentare il Carnevale, la nostra festa più importante, è per noi un dovere civico, una testimonianza della società e dell’epoca in cui siamo vissuti e di cui siamo orgogliosi.