Nel giorno del settantacinquesimo anniversario dell’uccisione di Accursio Miraglia, valoroso sindacalista, nobile figlio di Sciacca, condottiero del popolo contadino contro le prepotenze della classe agraria, vittima della mafia in nome della giustizia sociale, pubblichiamo questo commosso ricordo del figlio Nicolò:
“ 75 anni fa la mafia uccideva Accursio Miraglia.
Il giorno dei funerali il cielo era grigio, ma non pioveva.
Accursio non ebbe i funerali religiosi perché alcuni preti si rifiutarono, in quanto comunista.
Dietro la bara di Accursio c’era uno in carrozzina che volle seguire la bara per tutto il suo lungo tragitto. Dinanzi alla porta del cimitero il corteo si fermò. Immediatamente una lieve pioggerellina venne giù (la bara era ancora aperta). L’uomo sulla carrizzina si avvicino’ alla bara gridando :”Accursio non ti hanno voluto benedire gli uomini, ti sta benedicendo Dio” (Kussu un ti vosiru beniriciri l’omini, ti sta biniricennu Diu”).
Subito dopo la pioggia cessò ed Accursio entrò nel cimitero, mentre tutti i presenti si facevano il segno della croce”.