
Nuova puntata della querelle CAPURRO/ASP in merito alla donazione di tre apparecchiature mediche che l’Associazione vorrebbe fare da tempo all’ASP di Agrigento, e che quest’ultima non accetta se non vengono rese disponibili le fatture di acquisto delle apparecchiature stesse.
Alla presa di posizione iniziale dell’Associazione, critica nei confronti dell’ASP agrigentina e dell’assessore regionale alla Sanità Daniela Faraoni, aveva fatto seguito la replica del direttore generale dell’ASP, Giuseppe Capodieci, e adesso arriva l’estesa controreplica della CAPURRO ODV che per dovere di cronaca riportiamo integralmente:
“Premessa: ci spiace se la nota può apparire un po’ lunga ma la complessità dei fatti merita le necessarie precisazioni.
Vi preghiamo pertanto di leggere con pazienza ed attenzione quanto di seguito riportato.
Iniziamo precisando che il nostro comunicato stampa è stato utile, quantomeno ha suscitato una risposta scritta da parte dell’ASP di AG anche se pervenuta tramite testata giornalistica.
Se non fosse che in ballo ci sono strumentazioni mediche e conseguentemente la salute delle persone le dichiarazioni del direttore generale dell’ASP di AG Capodieci farebbero perfino sorridere.
Non volendo ulteriormente ripetere che da ormai quasi due anni non riceviamo da parte dell’ASP di AG alcun riscontro formale alle nostre numerose note di proposta di donazione ed addirittura di sollecito e neppure riceviamo comunicazione del numero di protocollazione delle nostre note, nonostante l’avessimo espressamente richiesto, appare utile precisare numerose inesattezze che abbiamo riscontrato nelle dichiarazioni del direttore generale.
Appare perfino ridicolo precisare che l’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV nel momento in cui dovesse acquistare le apparecchiature riceverebbe dalla casa madre e/o dal fornitore ufficiale regolare fattura elettronica fiscale, in quanto trattasi di adempimento di legge, ma la stessa sarebbe naturalmente intestata all’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV che nella realtà effettuerebbe l’acquisto ed il relativo pagamento.
Non abbiamo alcun problema a riferire le ragioni per cui siamo contrari a produrre all’ASP la fattura con gli importi visibili:
- in primo luogo perché a nostro avviso non vi è alcuna normativa che lo richieda ed a tal proposito abbiamo chiesto all’ASP di comunicarci l’eventuale riferimento normativo che imporrebbe tale obbligo o vincolo. Non abbiamo ricevuto dall’ASP alcun riscontro in merito, per di più il Direttore Generale Capodieci in una nota del 9 ottobre 2024 (ricordiamo che le nostre proposte di donazione ebbero inizio molto prima, nel marzo 2023) indirizzata alle varie strutture aziendali dispone, nel descrivere l’istruttoria per l’accettazione e l’acquisizione del bene oggetto dell’atto di liberalità, che è richiesta la produzione di fattura o di altro documento equipollente;
- in secondo luogo perché la tracciabilità della provenienza del bene può essere assicurata da numerosi altri documenti perfino più dettagliati come ddt (documento di trasporto), dichiarazione di fornitura, verbale di consegna, installazione e collaudo, garanzia, rilasciati dalla casa madre e/o dal fornitore ufficiale. Questi documenti, a differenza della semplice fattura, riportano al loro interno addirittura anche il numero di matricola dell’apparecchiatura;
- in terzo luogo perché il valore di mercato dell’apparecchiatura non è rappresentato dall’importo indicato in fattura, suscettibile di particolari scontistiche, bensì dall’importo indicato nel listino prezzi ufficiale che solitamente viene utilizzato anche nelle pubbliche gare e regolarmente depositato, per adempimento di legge, alla Camera di Commercio;
- in quarto luogo perché la fattura con gli importi non visibili nulla toglie alla validità della stessa;
- in quinto luogo per rispetto nei nostri confronti che abbiamo effettuato numerosissime donazioni senza che l’ASP ci chiedesse in passato la produzione di fattura, indicativo del fatto che non è richiesto dalla normativa di riferimento;
- in ultimo luogo per rispetto della casa madre e/o del fornitore ufficiale che potrebbe vendere le apparecchiature alla nostra Organizzazione di Volontariato, che realizza concrete iniziative benefiche e di utilità sociale, ad un prezzo differente e probabilmente inferiore rispetto al prezzo di vendita applicato alle ASP o ad altre associazioni.
A questo punto appare necessario precisare altri aspetti di questa assurda e pirandelliana vicenda.
Questi tre macchinari erano stati richiesti precedentemente dai direttori delle strutture sanitarie di riferimento all’ASP e non avendo negli anni quest’ultima provveduto si sono rivolti a noi, trovando in noi piena disponibilità.
L’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV ha più volte manifestato e rinnovato all’ASP di AG in questi 2 lunghi anni la propria disponibilità a donare alla stessa le tre apparecchiature.
Abbiamo sempre comunicato all’ASP che qualora la proposta di donazioni fosse stata da quest’ultima accettata l’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV avrebbe trasmesso all’ASP di Agrigento sia il verbale di consegna, installazione e collaudo delle apparecchiature sia la dichiarazione di fornitura rilasciata dal fornitore ai fini della tracciabilità della provenienza delle apparecchiature con l’indicazione del numero identificativo delle stesse ma anche tutto il necessario per la garanzia.
Fin dal primo momento, come sempre abbiamo fatto, è stata trasmessa all’ASP anche la seguente documentazione:
- il preventivo emesso dal produttore e/o fornitore dove è indicato il prezzo di listino della fornitura al fine di conoscere il valore commerciale della stessa e dove è indicata anche la destinazione della merce, nello specifico il Distretto Sanitario di Base di Sciacca ed il Presidio Ospedaliero di Sciacca;
- schede tecniche delle apparecchiature;
- note del Direttore Sanitario del D.S.B. di Sciacca e del Direttore dell’U.O.C. di M.C.A.U. del Presidio Ospedaliero di Sciacca nelle quali esprimono parere favorevole.
L’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV si era dichiarata disponibile a trasmettere all’ASP di AG perfino la fattura con gli importi oscurati.
L’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV ha numerose volte precisato e ricordato che il valore commerciale delle apparecchiature è indicato nei preventivi emessi dai produttori e/o dai fornitori, trasmessi all’ASP, nei quali è comunicato il prezzo di listino ufficiale; la tracciabilità della provenienza delle apparecchiature è assicurata dalla dichiarazione di fornitura rilasciata dal fornitore delle stesse e contestualmente dal verbale di consegna, installazione e collaudo, dalla documentazione inerente la garanzia, dal documento di trasporto ed eventualmente dalla fattura con gli importi omessi.
Le apparecchiature proposte in donazione sono nuove, coperte da garanzia ufficiale, di ultima generazione, tecnologicamente avanzate, in linea con le aspettative e le esigenze delle rispettive strutture sanitarie beneficiarie come da parere favorevole espresso dai rispettivi direttori, e consentirebbero di migliorare le capacità di diagnosi del personale medico a beneficio dei pazienti.
Restituiamo al mittente, davvero con il garbo ed il rispetto che sempre ci hanno contraddistinto, le assurde dichiarazioni del direttore generale Capodieci riguardanti l’atteggiamento polemico che avremmo avuto nei confronti dell’ASP.
Noi preferiamo dire molto più semplicemente che le persone si conoscono dai fatti e non solo dalle parole e che sempre abbiamo avuto un atteggiamento propositivo, collaborativo e costruttivo.
Intuiamo peraltro dalle sue stesse parole che il direttore Capodieci probabilmente non ama il confronto, i suggerimenti e forse neppure le richieste di chiarimento.
Ci stupisce. Per amore di verità ci corre l’obbligo di sottolineare che con il direttore generale Capodieci fino a questo momento abbiamo avuto sempre un dialogo garbato ed apparentemente costruttivo, saldamente poggiato sul reciproco rispetto.
Purtroppo, però, alle sue parole non hanno fatto seguito i fatti. Non solo non ha mai risposto formalmente alle nostre note ma, su questa vicenda, abbiamo appreso che non ha risposto neppure a Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato.
Della nostra Associazione parlano i fatti e le numerosissime donazioni effettuate a favore dell’Ospedale di Sciacca e del Distretto Sanitario di Base di Sciacca, tutte portate a termine senza alcuna difficoltà perché abbiamo sempre prodotto quanto richiesto dalla normativa, assicurando anche la tracciabilità e la massima trasparenza.
Così come restituiamo al mittente le considerazioni in merito all’incontro, per noi molto deludente, avuto con l’Assessore Faraoni; a questo brevissimo incontro erano presenti ed hanno assistito e sentito diverse persone che ci hanno manifestato massima solidarietà sull’accaduto, sia nell’immediato che nei giorni a seguire.
Apprezziamo il tentativo del Direttore Generale Capodieci di sminuire e contestualmente di rimediare allo spiacevole accaduto conseguente all’inaspettata ed inopportuna reazione dell’Assessore Faraoni, che non è stata assolutamente fraintesa dall’Associazione.
Infatti, nel corso della cerimonia, lo stesso Direttore Generale Capodieci verbalmente ci ha ribadito che, assumendosene lui stesso la responsabilità, avrebbe accettato anche la produzione della fattura con gli importi omessi. Purtroppo però, a questa sua verbale affermazione rassicurante, ha continuato ancora una volta a non fare seguito una sua formale nota.
La nostra Associazione si è sempre contraddistinta per concretezza, sensibilità, disponibilità, operosità, trasparenza, rispetto scrupoloso della legge, impegno e per le numerosissime iniziative di utilità sociale realizzate a 360 gradi a beneficio del nostro territorio.
Ci chiediamo invece se questo atteggiamento l’ASP l’ha assunto anche con altri benefattori per altre donazioni.
Un ulteriore aspetto che ci rattrista non poco, in tutta questa assurda vicenda, è che l’ASP in tutti questi anni non solo non ha riscontrato le nostre ulteriori note non permettendoci di fatto di portare a compimento le donazioni proposte, ma neppure ha acquistato autonomamente le apparecchiature in questione, richieste dai direttori delle strutture sanitarie di riferimento e molto utili per migliorare le capacità di diagnosi dei medici e le possibilità di cura dei pazienti.
Anche questa inerzia e questo immobilismo dell’ASP sono colpa nostra?
Dalle nostre parti, a Sciacca sicuramente, non sappiamo altrove, secondo un antico ma sempre attuale adagio popolare “contano i fatti, le chiacchiere stanno a zero”.