La rinuncia odierna di Carmelo Burgio a candidarsi come sindaco mette in grande difficoltà i gruppi politici che ne avevano più fortemente caldeggiato la sua discesa in campo, ossia il Partito Democratico e Forza Italia.
Non solo perché quella dell’ex segretario generale del Comune sarebbe stata, per generale considerazione, una candidatura autorevole, ma anche perché proprio questa autorevolezza personale sembrava rendere possibile una coalizione politica PD/Forza Italia che adesso invece risulta meno scontata e prevedibile.
E così, mentre Ignazio Messina e Fabio Termine sono già a pieno ritmo in campagna elettorale, rimane tutto in alto mare per le altre componenti politiche: i già citati PD e Forza Italia, Sciacca al Centro, a Diventerà Bellissima, MPA e Fratelli d’Italia.
Questo campo, che va da sinistra a destra, è assai frastagliato e anche pesantemente condizionato da veti e contro veti di carattere personale oltre che politico.
Esso rende altresì evidente la profonda crisi della politica cittadina, capace di autocastrarsi con quell’incredibile scioglimento del consiglio comunale e poi incapace di farsi trovare pronta ad affrontare con idee, intese e programmi chiari la nuova campagna elettorale per il primo cittadino.
A questo punto potrebbe anche prendere maggior quota la possibile candidatura dell’on.le Matteo Mangiacavallo, peraltro già papabile, in funzione di una forza attrattiva più trasversale, ma sulla quale pesa tuttavia l’incognita del possibile contraccolpo negativo della sua fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle per approdare nelle braccia del presidente Musumeci.
Mangiacavallo comunque ci crede, e non ha mancato di evidenziare i possibili vantaggi per la città dall’elezione di un sindaco di centro-desta, perché a suo dire troverebbe maggior ascolto e riscontro presso il prossimo governo regionale, essendo il parlamentare regionale di Diventerà Bellissima dichiarato sicuro che il centro-destra vincerà le prossime regionali.
Se svanisce la possibilità di un accordo Pd/Forza Italia è possibile, a questo punto, che i diesse facciano ricorso ad una propria candidatura di bandiera, per poi valutare eventuali alleanze nel caso di ballottaggio. Ma troveranno qualcuno disposto a fare da bandiera?