Lorenzo Tondo, trentanove anni, sciacchitano, corrispondente dall’Italia sin dal 2016 per The Guardian, uno dei maggiori quotidiani britannici, in precedenza ha scritto per la Repubblica, TIME, The New York Times, da ieri scrive anche per L’Espresso.
Dal 10 Marzo è inviato in Ucraina, da dove invia dispacci giornalieri a The Guardian.
Ieri sul suo profilo facebook ha scritto:
“Piombo e fake news, il primo disintegra corpi e territori, le seconde distorcono la percezione di tutto, ammantano di propaganda la narrazione di un conflitto che rivela che l’uso della comunicazione orientata e drogata è merce di largo consumo tra gli opposti schieramenti. In questo conflitto, come negli altri, il dovere di un’informazione giusta, vera e imparziale, si scontra quotidianamente con il circo della propaganda, certamente russa – volta a etichettare come fake news le notizie della stampa sul conflitto – ma anche ucraina – che ogni giorno, utilizzando a volte anch’essa prove e notizie indimostrabili, tenta di enfatizzare la debolezza del nemico. Sottrarsi alle trappole della propaganda russa è semplice. Sottrarsi alla glorificazione della resistenza ucraina è decisamente più complesso. Ne ho scritto oggi su L’Espresso.
Continuerò a lavorare come corrispondente per il Guardian, ma non ho saputo resistere alla proposta di Lirio Abbate ed Enrico Bellavia di scrivere periodicamente per l’Espresso. Per tante ragioni. Sopratutto, per tutto quello che l’Espresso rappresenta. Le foto sono di Alessio Mamo, grande fotoreporter e amico, con il quale ho condiviso anche questa ennesima avventura.”