La sensazione è che la sanita’ pubblica ospedaliera a Sciacca sia ormai in caduta libera. Basta cliccare su un qualunque social o giornale on line e ti vien fuori una sorta di “bollettino di guerra”: prima c’era il Pronto Soccorso a tenere banco, nel frattempo in questa gara delle emergenze critiche in danno ai cittadini più fragili si sono aggiunte le unità operative di Urologia e Ortopedia. Anche dallo stesso ambiente del personale ospedaliero, tradizionalmente molto restio a far trapelare lamentele ufficiali per timore di “rappresaglie”, cominciano a venir fuori voci sempre meno silenziose di aperto dissenso alla gestione commissariale dell’ASP, ritenuta tra l’altro troppo agrigentinocentrica,in qualche caso anche con post pubblicati su facebook.
Il Comitato Civico Sanita’ e il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva sembrano aver esaurito ogni possibile tentativo di sensibilizzazione e denuncia attraverso segnalazioni e lettere aperte ai vertici provinciali e regionali della Sanita’, voci non controllate e allo stato attuale ancora embrionali fanno da preludio a una possibile azione di protesta molto più concreta e clamorosa, in coincidenza con l’elezione del nuovo sindaco di Sciacca, che comunque già di per se’ si ritrova la problematica ospedaliera distrettuale come il problema numero uno sulla sua nuova scrivania.
Sull’argomento così scottante ha preso oggi ferma posizione, nel modo con cui sono abituati a farlo i parlamentari, ossia la nota stampa, il deputato regionale PD del territorio Michele Catanzaro, con argomentazioni che hanno comunque il merito di toccare un argomento di primaria importanza per la vita del territorio di cui il parlamentare diesse è espressione.
Michele Catanzaro torna così a denunciare la grave carenza di personale che si registrano nelle corsie del Presidio Ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca, dove due tra le unità operative più attive rischiano la definitiva chiusura.
“Si tratta dei reparti di Ortopedia e Urologia – segnala Catanzaro – dove ormai non si possono più fare interventi chirurgici ma solo una insufficiente attività ambulatoriale”. “In particolare – prosegue il parlamentare regionale – per le difficoltà evidenti determinate dalla carenza di dirigenti medici, nelle scorse ore il responsabile dell’Area di Emergenza dell’ospedale di Sciacca è stato costretto a trasmettere una nota alla Centrale Operativa 118 di Caltanissetta invitandoli a trasferire presso l’ospedale di Castelvetrano i “pazienti con sospette lesioni ossee e con parametri vitali nella norma, per l’impossibilità della divisione di Ortopedia di Sciacca ad espletare terapia chirurgica”.
“ Il vasto hinterland di Sciacca non può essere privato di un servizio di assistenza fondamentale – dice Catanzaro – che chiede al Governo regionale strumenti straordinari e flessibili in grado di consentire all’Asp di mettere in campo soluzioni che, con le attuali norme, risultano purtroppo inattuabili – una analoga richiesta l’avevo fatta alcuni mesi fa quando emergevano le prime difficoltà nelle gestione di alcune unità operative, ma nulla è stato fatto”.
Il deputato PD evidenzia come pochi sanitari in servizio oggi a Sciacca sono costretti a turni massacranti e anche loro non possono lavorare serenamente in condizioni palesemente difficili.
“Per fronteggiare la gravissima emergenza – afferma Catanzaro – chiederò per l’ennesima volta al Governo regionale di utilizzate procedure straordinarie di reclutamento del personale, in deroga alla disciplina vigente, come dovrebbe accadere ogni volta che ci si trova ad affrontare problemi che mettono a repentaglio il fondamentale servizio di assistenza sanitaria. Spero che questa volta Musumeci e Razza prestino più attenzione a questo grido d’allarme che arriva da un territorio colpevolmente trascurato”.
Ci chiediamo: si può ancora parlare di territorio trascurato o non sarebbe meglio definirlo abbandonato? Comunque sia, a noi appare ormai chiaro, dopo anni di agonia del nostro ospedale, che i documenti e le parole rappresentino solo una terapia palliativa. Occorre qualcosa di più forte ed incisivo, da parte della politica e di una società civile una volta per tutte uniti insieme a combattere una battaglia di civiltà!