La notizia arriva alle ore 22:49 di ieri sera e la fornisce Risoluto.it: “Turturici manda una riservata ai suoi amici per Messina”, questo il titolo.
In estrema sintesi, il coordinatore cittadino di Forza Italia, dicendo di parlare a titolo personale, ha inviato un messaggio whatsapp ai suoi fedelissimi invitandoli a votare per Ignazio Messina.
Come si ricorderà, dopo la inattesa cacciata fuori dalla propria coalizione operata da Matteo Mangiacavallo nei confronti di Forza Italia, era stato emesso un comunicato stampa nel quale il partito azzurro berlusconiano preannunciava che in prossimità del 12 giugno avrebbe dichiaratamente espresso un’indicazione di voto ai propri elettori a favore di uno degli altri due contendenti (ossia Ignazio Messina o Fabio Termine).
Quel che è avvenuto ieri è stato tuttavia qualcosa di diverso, nella forma e nella sostanza, suscettibile di produrre effetti distorsivi della campagna elettorale in corso anche diversi da quelli perseguiti da Mario Turturici per vendicarsi del comportamento giudicato “vile e meschino” di Matteo Mangiacavallo.
Vediamo il perché.
Dovremmo dare per scontato che Ignazio Messina ne sia stato preventivamente avvertito e che abbia dato il proprio consenso a questa indicazione di voto da parte di Mario Turturici. Se così non fosse, infatti, saremmo di fronte a un’iniziativa unilaterale di Turturici ancor più spregiudicata e scorretta, potenzialmente lesiva non solo nei confronti di Fabio Termine ma anche di uno stesso inconsapevole Ignazio Messina. Se invece quest’ultimo avesse dato il proprio assenso, allora l’aspetto più discutibile mi sembra un altro: quello della forma del tutto inattesa dell’iniziativa, ossia il suo dichiarato carattere di iniziativa personale e la sua modalità solo apparentemente “riservata”.
La cosa avrebbe infatti avuto un senso politico definito, più o meno condivisibile ma definito, se fosse stata Forza Italia in quanto tale a dare l’indicazione di voto, magari anche sulla base di una preventiva e dichiarata intesa con Ignazio Messina.
Così invece non è stato, ragion per cui ci troviamo dinanzi ad un comportamento censurabile sotto il profilo non solo del galateo istituzionale ma anche della correttezza politica, riferibile indirettamente ad un partito che si era presentato in campagna elettorale rivendicando a sé l’obiettivo di voler diventare nelle urne il maggior partito della città, salvo poi decidere di non presentare alcuna lista pur di non avvantaggiare “il traditore” Matteo Mangiacavallo.
Non sono ovviamente in grado di fare una previsione su quanto peserà in termini elettorali reali questa iniziativa “riservata e pubblica” di Mario Turturici, non sono del tutto convinto che vada davvero a gonfiare le vele di chi ne è il beneficiario indicato, ma evidentemente era davvero impossibile attendersi un comportamento politicamente irreprensibile da parte di una classe politica locale che, ricordiamolo, si era già resa protagonista di un capolavoro assoluto quale l’autoscioglimento del consiglio comunale.