In una città ormai priva di consiglio comunale, la campagna elettorale è già iniziata con un anno e mezzo di anticipo e questo inizio si è colorato di tinte forti, con parole anche pesanti sul piano personale.
Tutto prende avvio da un’intervista che Fabio Termine, leader di “Mizzica”, rilascia al giornalista Massimo D’Antoni nello speciale di RMK di lunedì.
Nel corso di tale intervista l’esponente di “Mizzica” dichiara tra l’altro:
“ Ho 30 anni, da 12 sono un elettore di questa città e in questi dodici anni ho visto succedersi quattro amministrazioni che per gli stessi motivi hanno avuto problemi. E’ veramente scandaloso, e solo a Sciacca può succedere una cosa del genere, che per tre anni e mezzo si parli ogni giorno dei “cusumaniani”, che una volta ricattano l’amministrazione per un posto in giunta o per il mantenimento della maggioranza in aula e un’altra volta ricattano il centro-destra per la presentazione della mozione di sfiducia. Se la politica è questa, io dico che è giusto che il consiglio comunale non ci sia più, perché non è questo il modo di fare politica!”.
La reazione a quest’affondo televisivo condotto da Fabio Termine contro i “cusumaniani” non si fa attendere, e arriva violenta perché assume accenti di carattere più personale.
E’ contenuta in un comunicato che porta il simbolo di ITALIA VIVA, il partito a cui fanno oggi riferimento Nuccio Cusumano e i suoi tre (ex) consiglieri comunali cosiddetti “cusumaniani”.
“In un clima di grande confusione politica – recita il comunicato di Italia Viva – c’è chi si sveglia dal letargo…, ma è evidente che ha ormai perso la bussola, e si diverte a mettere in giro dichiarazioni false ed infondate. Il sig. Termine di Mizzica – si legge – ha vanificato il lavoro di tanti giovani, capaci, culturalmente attrezzati, vero motore del movimento Mizzica, vittime del suo ego ipertrofico, solitario e inconsistente… C’è una teoria che fa riferimento alle persone che affermano solo falsità. La strategia di queste persone è quella di ammorbare la vita alla gente con la propaganda delle loro Bufale. Poiché a un certo punto ricevono una reazione di fastidio, deducono che la loro “verità” sia “scomoda” anziché capire che il problema sta nella loro falsa verità. Il “vuoto qualunquista” sig. Termine afferma che tutti NOI siamo il vecchio della politica. Facendo questo ragionamento, il sig. Termine omette, volutamente e maliziosamente, di dire che tra i suoi sostenitori vi erano, nella precedente campagna elettorale, ex sindaci, ex assessori, ex consiglieri ed ex segretari”… “Il VECCHIO giovane Termine – continua il comunicato – ha affermato falsamente che i cusumaniani (utilizzando il termine in modo dispregiativo) una volta ricattano l’amministrazione e un’altra volta l’opposizione di centro destra… niente di più falso, l’ennesima bufala!”.
Come risulta evidente i toni utilizzati sono molto duri e trascendono l’aspetto politico per spostarsi su quello personale.
Vorremmo, in questo editoriale, dar voce a quella parte della città che non vuole riconoscersi in questo modo di trasformare la politica in un talk show, in cui ci si fronteggia attaccando l’avversario con le parole (brutte) e non con gli argomenti, in cui vince chi grida più forte o chi utilizza il linguaggio più effervescente.
La città è stanca, direi anzi incazzata, per questo modo di vedere e interpretare la politica, in cui colpire l’avversario conta più del confrontarsi sui temi e dell’argomentare sui contenuti, con forza ma anche con lealtà, rispettando le persone e l’intera cittadinanza.
La mia non è una difesa d’ufficio di Fabio Termine, che ritengo non ne abbia bisogno, ma un accorato appello a tutte le forze politiche ad evitare che la città debba subire anche il danno di una campagna elettorale estenuante nei tempi e inaccettabile nei modi.